Veto sulle spogliarelliste ad Edimburgo, a meno che non siano vestite. È questa la curiosa decisione del consigliere del lavoro Mandy Wadd, in supporto alla filosofia del primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, che classifica lo strip-tease come "una forma di violenza contro le donne". E replica alla rivolta delle ballerine che rischiano di perdere il posto, e che esibiscono allegata raccolta di 20mila euro per contrastare la sentenza. "Capisco l'apprensione, ma le sedi possono restare aperte. È sufficiente che le donne non ballino nude, in fondo non hanno bisogno di denudarsi per funzionare. Si tratta di una decisione giusta, che supporta il rispetto delle donne stesse".

Ma tra i numerosi oppositori, si sollevano velocemente le voci di chi spara senza mezzi termini. "Spogliarsi fa parte del nostro lavoro. Come altri lavoriamo al solo scopo di pagarci l'affitto. E se perdiamo tutto? Quindi adesso, voi swerfs (femministe radicali sex workers escludenti) ci garantite un'altra occupazione simile, con la stessa flessibilità e retribuzione, altrimenti ci condannate alla povertà, privandoci pure della libertà di scelta".
E intanto, i consiglieri scozzesi decidono di ridurre a quattro il numero dei club, il che significa che quelli esistenti possono continuare ad operare (alle nuove condizioni), ma nessun nuovo locale potrà essere aperto.
