È stato convalidato l'arresto dal gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta, nei confronti di Riccardo Chiarioni, il diciassettenne autore della strage di Paderno Dugnano, nel Milanese. Armato di coltello ha ucciso padre, madre e il fratellino di soli 12 anni. La decisione del gip è arrivata dopo l'interrogatorio con il ragazzo: “Una singolare ferocia e accanimento nei confronti delle vittime, preordinazione dei mezzi e propensione a cambiare e 'aggiustare' la versione dei fatti, pericolosità sociale e incapacità di controllare i propri impulsi". Non solo, ci sarebbe anche il concreto pericolo di recidiva: “Dopo aver elaborato il proposito criminoso e averlo mantenuto fermo nel tempo, ha posto in essere un triplice omicidio. La preordinazione dei mezzi e la ripetizione dei colpi unitamente alla particolare condizione emotiva del giovane (che lo stesso ha esplicitato nel corso degli interrogatori) inducono a ritenere attuale il pericolo di recidiva e non consentono, allo stato, di formulare un giudizio prognostico positivo in ordine alle capacità auto custodiali dello stesso".
Di parere contrario l'avvocato Amedeo Rizza, che ha assunto la difesa del ragazzo: "Ha fatto questo gesto perché ha pensato che la strage potesse essere la soluzione al malessere che provava e che era esploso negli ultimi giorni. La misura più idonea per un fatto grave per un ragazzo che quando uscirà sarà ancora giovane, sarebbe quella di una comunità". Anche il giovane, bel corso dei nuovi interrogatori, ha fornito ulteriori particolari su cosa lo abbia spinto a commettere un gesto così estremo: “Ogni tanto i miei genitori mi chiedevano se c’era qualcosa che non andava perché mi vedevano silenzioso, ma io dicevo che andava tutto bene. Da tempo sentivo un malessere, cercavo una soluzione. È da quest'estate che sto male, ma da mesi mi sentivo distaccato dagli altri. Mi sono sempre sentito diverso da tutti quanti. Li percepivo come meno intelligenti, spesso non mi trovavo bene in certi ragionamenti o ritenevo che si occupassero e preoccupassero di cose inutili. Forse il debito in matematica può avere influito". E sulla sera del triplice omicidio: “E' stata la sera della festa che ho pensato di farlo, non avevo ancora ideato questo piano, però avevo pensato di usare comunque il coltello perché era l'unica arma che avevo a disposizione in casa. Se ci avessi pensato di più non l'avrei mai fatto, perché è una cosa assurda. Ho l'idea di vivere più a lungo delle persone normali, anche per conoscere il futuro dell'umanità".