La pessima figura perpetrata al Sanremo non gli ha fatto perdere nemmeno un carato di arroganza. Tony Effe, il trapper che s'è presentato sul palco dell'Ariston in cosplay da Franco Califano, è andato ospite da 'Stasera c'è Cattelan' per dimostrare di non essere cambiato dopo il roboato insuccesso festivaliero: si crede tuttora 'sto puffo. Per carità, il suo 'Icon' resta il disco più venduto del 2024 in Italia, purtroppo. E fa coppia con l'influencer Giulia De Lellis, un'altra autorità nel Metaverso del Grande Nulla social. "È una delle persone più educate che io abbia mai conosciuto nella vita", così lo presenta Cattelan, mentre il trapper gli dà torto a ogni grugnito che esala. In perenne lotta con la lingua italiana, nutre una spiccata avversione per congiuntivi e periodi ipotetici, il nostro pare quasi scocciato di essere lì e dover rispondere a domande piuttosto elementari e di mera promozione per il tour che lo porterà perfino al Circo Massimo, nel prossimo futuro. Nel corso della chiacchierata, in cui il conduttore fa di tutto per riempire i silenzi malmostosi dell'amabilissimo ospite, Effe se la prende pure con i fan, 'rei' di avergli chiesto troppi selfie a Sanremo: "Perché cioè ero lì, in Polonia, e tu mi chiedi una foto. Non lo so, era come chiederla a Totti prima che tirava un rigore, la gente non si rende conto oh". Concordiamo, qui fin troppe persone sicuramente non si sta rendendo conto. A occhio, lui in primis.
Tony Effe come Francesco Totti, questo missile ci siamo dovuti subire mentre Cattelan sorrideva compiaciuto e imbelle passando alla domanda successiva. Lo abbiamo ben visto il "rigore" che il trapper ha calciato Sanremo col suo brano, 'Damme 'na mano', precipitato con merito a fondo classifica e ignorato dal pubblico, perfino dai suoi più fedeli accoliti tra le baby gang di periferia. Il trentunenne a cui non si può chiedere di levare la collana se no fa le mosse a terra e rifiuta di 'esibirsi', si era pure sottoposto a un corso di canto della durata di un mese e mezzo prima di calcare il prestigioso palco dell'Ariston, più di così non si poteva proprio impegnare, povera stella. Il risultato è stato straziante per tutti, in particolare per la sventurata Noemi che se l'è dovuto tirar dietro pure nella serata dei duetti, immaginiamo così crocifissa per decisione dalla casa discografica che i due artisti tengono sciaguratamente in comune.
L'invettiva di Tony Effe, comunque, è rivolta in particolare agli "addetti ai lavori Rai, tipo i fonici che mi chiedevano foto per i figli o i nipoti". Un affronto intollerabile per lui, una vera scocciatura. Come se non fosse proprio grazie a questi baby pre-adolescenti se il nostro oggi può contare su un conto in banca milionario. E su collanazze tamarre da cinquantamila euro l'una. Per altro, forse non sapete come girava, accompagnato dalla fidanzatina Giulia De Lellis, per il teatro Ariston... L'ho visto succedere e ora ve lo racconto perché daje a ride.
Nonostante le polemiche di Capodanno che lo hanno reso protagonista di un massivo battage mediatico indignato (e pubblicitario, inutile negare l'evidenza), della partecipazione di Tony Effe al Festival è riuscito a non accorgersi nessuno, se non per gli sfottò, tanto era brutto e irricevibile il brano proposto dal talentuosissimo soggetto in questione. Bene, forse inconsapevole della figraccia, il nostro girava per il teatro Ariston con la compagna e una decina (una decina!) di guardie del corpo intorno a loro. Arrivati alla carraria (la porta da cui entrano ed escono gli artisti, off limits per il pubblico), i due pretendevano e ottenevano di rimanere chiusi nell'ingresso con il cancello serrato, nascosti alla vista, per proteggersi da non si sa bene cosa considerato che, come detto, da quelle parti non c'è nessuno, all'infuori dell'addetto alla sicurezza che controlla i badge dei vari staff. De Lellis ed Effe devono aver comunque temuto che gli sguardi di chi fosse lì per lavorare, pure di sguincio, avessero potuto sciuparli. E così, si nascondevano, insieme ai dieci (dieci!) bodyguard per amor di privacy e spocchia fino all'arrivo del loro autista personale. "Nessun altro fa così", mi è stato detto da un allibito guardiano della carraia, "che poi questo ancora non ho capito chi cazz0 sia", ha coraggiosamente epitaffiato poi. Splendido.
Tornando alla pregevole intervista chez Cattelan, il trapper ha anche affermato che addirittura Renato Zero lo avrebbe cercato dopo il Festival. Per ben due volte, al telefono. "Eh, ma io stavo in palestra e non gli ho risposto. Boh, richiamerà, magari ci prenderemo un caffè". Nell'inutile tenativo di renderlo forse un filo meno antipatico, il conduttore decide di coinvolgerlo in un quiz a tema Harry Potter, di cui il nostro si era detto molto fan durante la kermesse. Effe si ritrova quindi a giocare con un bambino di nove anni che, con grande sorpresa da parte di nessuno, lo straccia. Il buon Tony è talmente appassionato di "Errrrrri Poter" (sic) da non sapere nemmeno che il binario del treno per Hogwarts si chiami "nove e tra quarti" o che il cognome della migliore amica del maghetto protagonista sia "Granger". Forse avrà visto giusto la locandina dei film. Sulle copertine dei libri non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco.
Supponente e fastidiosissimo, Tony Effe da Cattelan ha perso una nuova, fulgida occasione per starsene a casa sdraiato sui propri milioni. Accogliamo comunque la sua accorata lamentatio e speriamo nessuno s'azzardi più a chiedergli una foto da ora in poi. Non vorremmo mai che il novello "Re di Roma" si potesse stressare. Per carità. Con tutti i 'rigori' che avrà ancora da tirare...
