Parole singhiozzate quelle di Betti Sonsirie, la donna al volante della macchina che lo scorso sabato notte ha ucciso Gaia Menga: “Sono la responsabile della morte di Gaia, una bambina di 13 anni. Non potrò mai perdonarmelo”. La donna alla guida della golf che trasportava la povera tredicenne e sua mamma è indagata per omicidio stradale aggravato. Al di là delle inchieste e dei passaggi procedurali Sorsile ha detto: “Sono disperata. Mi domando se verrò mai perdonata da Giada (la madre della piccola) per quello che è successo. Ho avuto una distrazione, non so per quale motivo e non ho avuto più il controllo dell’auto”. La conducente ha poi ripercorso a ritroso cosa era successo un’ora prima del fatale incidente avvenuto sulla Laurentina: “Eravamo andate a cena fuori. Era stata una serata tranquilla. Ho bevuto un bicchiere di vino. Forse un bicchiere e mezzo. Poi ci siamo messe in macchina”. Non è mancata la descrizione minuziosa del fatto e delle condizioni metereoligiche avverse che avrebbero reso la strada difficile da percorrere, perché: “Pioveva molto forte, non ho visto la rotonda, ho avuto una distrazione e hi perso il controllo della golf, poi, l’irreparabile”. L'automobilista non ha mai negato o nascosto la sua colpevolezza, assumendosi senza indugi le sue responsabilità.
Betti Sonsirie ha aggiunto: “Avrei potuto presentarmi dai vigili entro cinque giorni dall’incidente. Invece lunedì mattina, senza alcun avvocato, accompagnata da una persona cara, sono andata a raccontare, senza alcun avvocato, accompagnata da una persona cara, sono andata a raccontare, senza ommettere alcunché. Perché ho aspettato 24 ore? Perché domenica ho vissuto l’inferno. Ero come in coma. Descrivere cosa provo per la scomparsa di Gaia è impossibile. Dentro ho una pena che non svanirà mai. Questo è il demonio che mi porterò per sempre. Insieme alla scomparsa del mio compagno”. Sulla tragedia che si è compiuta sulla Laurentina non mancherà il lavoro della perizia cinetica. La pm Margherita Pinto vuole sciogliere il nodo della velocità di marcia della Golf. A quanto viaggiava il veicolo? Il percorso era adeguatamente illuminato? Su questo tratto interessato, dove qualche giorno fa ha perso la vita anche un giovane fisioterapista, è necessario che intervenga un tecnico per fare chiarezza su alcuni aspetti legati alla sicurezza della strada.