Dalla bancarotta ai "miracoli": l'ascesa controversa della veggente
Sono ormai lontani i tempi in cui centinaia di fedeli affollavano il cosiddetto campo delle rose di Trevignano, un lembo di terra che si affaccia sul lago di Bracciano, per assistere alle presunte apparizioni della Madonna che, secondo l’autoproclamata veggente Gisella Cardia, ogni tre del mese alle ore tre, come se fosse un corriere o un postino che consegna pacchi, le avrebbe dato appuntamento per diffondere messaggi divini salvifici per l’intera umanità.
La storia andava avanti da parecchi anni, da quando Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, aveva lasciato la Sicilia in seguito ad una brutta vicenda che la vedeva protagonista di una bancarotta fraudolenta ai danni dei suoi dipendenti, ed era approdata nella località alle porte di Roma attirando seguaci in cerca di una connessione con il mondo della spiritualità. Spiritualità che aveva destato qualche dubbio nell’opinione pubblica soprattutto dopo le prime inchieste giornalistiche e televisive che hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di pandora e hanno indotto molti ex adepti a denunciare pubblicamente un modus operandi molto discutibile con promesse non solo di salvezza ultraterrena ma anche di miracolose guarigioni da incidenti o patologie conditi da moltiplicazioni di pizze e gnocchi autorigeneranti e incontri ravvicinati con il demonio alla toilette.
In alcuni casi alcuni ex seguaci, come Luigi Avella, non si sono limitati a raccontare i presunti abusi in tv ma hanno denunciato la veggente e il marito alle autorità competenti sostenendo di essere stati raggirati e manipolati in un momento di fragilità e indotti dalla coppia a versare ingenti quantità di denaro alla loro onlus o addirittura sui loro conti personali. Tutto ciò finchè la Chiesa non si è decisa ad intervenire una volta per tutte attraverso una commissione d’inchiesta che ha portato il vescovo Marco Salvi a dichiarare che in quel campo non è mai avvenuto alcun miracolo e che la sedicente veggente non ha mai in alcun modo comunicato con la Vergine.

Lacrime di sangue sotto la lente
Oltre all’anatema del vescovo Salvi, si sono mosse anche la Guardia di Finanza e la magistratura e dall’ottobre dello scorso anno Gisella e il consorte sono indagati per truffa aggravata ai danni di tutti coloro che credendo ai loro racconti e alle loro promesse sono stati indotti a versare dei soldi. Da poco è stata diffusa la perizia del genetista Emiliano Giardina, lo stesso che lavorò al caso di Yara Gambirasio, che conferma che sulla statuina della Madonna e su un quadro raffigurante Cristo ci sono tracce di dna riconducibili a Gisella Cardia ed esclude che quelle che venivano spacciate per lacrime di sangue della Vergine possano avere una qualche origine soprannaturale.

Facciamoci un esame di fede
I prossimi mesi saranno cruciali per determinare se Gisella Cardia e suo marito verranno rinviati a giudizio per truffa aggravata ma ciò che ci preme comprendere è come mai tante persone siano potute cadere nella rete di mistificazioni e manipolazioni di individui che secondo l’accusa avrebbero messo in piedi un’associazione che aveva ben poco a che vedere con la fede e la spiritualità ma molto con il lucro. La causa è da individuare nel ritardo con cui la Chiesa ha preso una posizione chiara e netta sulla vicenda perché per ben otto anni alcuni sacerdoti partecipavano ai raduni e addirittura un vescovo celerava messa invitando sull’altare Gisella Cardia e reggendo tra le mani la statuetta incriminata.
Forse ciò che occorre è un serio esame sulla crisi di fede delle persone che probabilmente faticano ad avvicinarsi ad una Chiesa che non è in grado di soddisfare le loro richieste di natura interiore e, anche a causa degli scandali che l’hanno travolta, ha abdicato al suo ruolo di guida spirituale. Se si vuole evitare o quantomeno limitare il proliferare dei fenomeni settari è necessario prendere atto di ciò e far si che il messaggio cristiano assuma nuovamente la forza originaria per chi è credente e gli uomini di Chiesa hanno il dovere di non contribuire a creare pericolose ambiguità. Per far ciò è necessario che oltre a chi si occupa di informazione, divulgazione, comunicazione anche la Chiesa si assuma la propria responsabilità mettendo in guardia le persone contro pseudo veggenti, pseudo maghi e pseudo esorcisti che approfittando di un momento di debolezza e fragilità esistenziale potrebbero manipolare e abusare di chiunque fra noi, nessuno escluso.