Troppo bella per far parte della Polizia? Questa la domanda che una ex vigilessa di Cesena, di 27 anni, ha posto al giudice del lavoro del tribunale di Forlì, a cui si è rivolta dopo essersi sentita discriminata ai fini dell'assunzione, a causa della sua fisicità. La ragazza, dopo un periodo di lavoro nella polizia locale, allo scadere del contratto, è stata bocciata all'esame orale, perché secondo la commissione non era abbastanza preparata. Al contrario la giovane sostiene di aver ricevuto alcuni apprezzamenti sulla sua bellezza, che le avrebbero lasciato intendere che fosse quello il vero motivo della sua esclusione. Il giudice ha rigettato la causa intrapresa nei confronti del comune di Cesena, poiché non ha rinvenuto nessuna ragione per poterlo accogliere. In una nota dell’amministrazione si legge che: “Pur non essendo chiamato ad esprimersi nel merito, il giudice sin da questo provvedimento ha stabilito che la richiesta della ricorrente di vedere trasformato d'ufficio il proprio contratto a tempo determinato (scaduto nel settembre scorso) in un contratto a tempo indeterminato non potrebbe in ogni caso trovare accoglimento. Di fatto se anche la procedura di esclusione fosse ritenuta illegittima, comunque si renderebbe necessaria una nuova valutazione, non potendoci essere alcun effetto di assunzione automatica”.
La ragazza era arrivata terza al concorso, senza riuscire a superare il colloquio orale, il suo legale ha fatto sapere che: “Dopo la prova, il comandante le avrebbe detto che data la sua avvenenza subiva il fascino della divisa e con il suo sorriso non avrebbe ottenuto gratificazione degli utenti, alludendo de fatto che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altre attività a lei più consone. La commissione d’esame ha invece così commentato la bocciatura: “Rispetto alle competenze tecnico/specialistiche, la candidata evidenzia gravi lacune con errori di sostanza con riferimento all'intera struttura della legge di depenalizzazione, dimostrando di non aver competenze tecniche necessarie per svolgere il servizio in autonomia”.