TikTok ha ripreso a funzionare negli Stati Uniti. Nel giorno dell’insediamento di Donald Trump è stato dato “un ordine esecutivo” per prolungare “il periodo di tempo prima che i divieti della legge entrino in vigore e raggiungere un accordo” che tenga conto della sicurezza degli utenti in Usa e dei loro dati personali. “Ringraziamo il presidente Trump per aver fornito la necessaria chiarezza e garanzia ai nostri fornitori di servizi che non subiranno alcuna sanzione fornendo TikTok a oltre 170 milioni di americani e consentendo a oltre 7 milioni di piccole imprese di prosperare”, la nota diffusa dalla piattaforma. E Trump ha rilanciato ulteriormente: “Vorrei che gli Stati Uniti avessero una quota di proprietà del 50% in una joint venture. Senza l'approvazione degli Stati Uniti, non esiste TikTok”. Al di là del merito della questione, per l’opinione pubblica questa sembra essere la prima vittorio di The Donald come presidente. Amedeo Iasci, content creator con oltre 200mila follower su Instagram (il profilo è The Jashi Project), ha sottolineato la mossa di marketing con cui il leader repubblicano ha comunicato il risultato. Stamattina, infatti, sull’app di TikTok compariva un messaggio: “Il governo di adesso ha bannato TikTok, ringraziamo Trump che vuole tenerlo vivo”. Un attacco a Joe Biden e ai democratici che mostra Trump come “il salvatore”. Dopo poche ore, il servizio è stato ripristinato.
“Grazie per la vostra pazienza, questo è il risultato del lavoro del signor Trump”, dice Iasci nel video. “Ogni singolo user di TikTok adesso ha visto: ‘Trump ha salvato TikTok’”. Insomma, un endorsement che arriva direttamente da una delle piattaforme più utilizzate del mondo. Vero o no, ormai non importa. “Trump arriva a gonfie vele” come colui che vuole salvare l’app.