L’elezione del presidente della Repubblica è anche una questione di auto. Dal 1948 in poi, infatti, i mezzi utilizzati dal capo dello Stato per i propri spostamenti sono sempre stati al centro della scena. Modelli iconici, che spesso hanno fatto tendenza o era in grado di descrivere un’epoca più di tante parole. In vista delle elezioni di questi giorni, facciamo una carrellata delle auto più famose del Quirinale. Dopo il Ventennio della dittatura fascista, fu Enrico de Nicola il primo presidente della Repubblica insediato, fino al 1948, quando a succedergli fu Luigi Einaudi. Fu lui in quel periodo di ripresa dopo la guerra a viaggiare a bordo di una Fiat 2800 Torpedo, che era la stessa auto utilizzata dal re Vittorio Emanuele III. Un mezzo dal motore da 2.852 cc e 85 Cv, che si poteva trovare sul mercato sia in versione berlina che cabriolet.
Luigi Einaudi, invece, dopo il 1948 decise di cambiare il parco auto del Quirinale affiancando alla Fiat 2800 la nuova Lancia Aurelia B12, soprannominata “Cigno”, presentata nel 1950. In quel momento iniziava la collaborazione storica con il marchio torinese. L'Aurelia aveva un design elegante e un motore sei cilindri a V in alluminio da 1.754 cc. Rimase in produzione negli stabilimenti Lancia fino al 1958, anno in cui l'eredità fu raccolta dalla Lancia Flaminia. Negli anni ’60, caratterizzati dal boom economico, oltre a Lancia anche l’Alfa Romeo passa da modelli artigianali a quelli di massa. È così che in dotazione al capo dello Stato arriva l'Alfa 1900, nome che ne rende palese la cilindrata del quattro cilindri che era in grado di erogare 80 Cv. Un’auto che verrà adottata anche dalla Polizia di Stato e sarà utilizzata dal successore di Einaudi, Luigi Segni.
Un’auto che però è ancora oggi iconica rispetto alla figura del presidente della Repubblica è la Lancia Flaminia, che Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, decise di restaurare e riportare su strada con il modello che entrò al Quirinale per la prima volta nel 1957 per sostituire "Tortora", la lancia Aurelia B12 del 1956. Della Flaminia 335, Pininfarina realizzò quattro esemplari: Belfiore e Belvedere, Belsito e Belmonte. Tutte auto con motore V6 da 2,5 litri da circa 102 Cv, e portavano in dote le innovative sospensioni anteriori a ruote indipendenti. Venne utilizzata per la prima volta sotto la presidenza Gronchi in occasione della visita della regina Elisabetta II d'Inghilterra il 2 maggio 1961.
Una storia lunga quella della Lancia Flaminia, che durò durante il mandato di Antonio Segni e del suo successore Giuseppe Saragat, che sul finire del settennato decise di adottare una Fiat 130. In seguito, l'8 luglio 1978, Sandro Pertini fu eletto presidente e nel 1979 venne presentata la Maserati Quattroporte III e fu richiesta per ampliare il parco auto del Quirinale. L'auto, consegnata nel 1983 e soprannominata “Calliope”, era disponibile in due motorizzazioni da 4.2 e 4.9 litri, con 255 e 280 Cv. Il modello affidato a Pertini poteva contare sotto alla carrozzeria una lamiera al manganese ad alta resistenza, con vetri blindati spessi 31 mm, il telefono e sedili posteriori modificati per permettere di stare in piedi con il tetto apribile elettricamente. Solo per “il presidente degli italiani” venne aggiunta una speciale modifica: un portacenere con porta pipa.
Passando al 1987, Gianni Agnelli e il fratello Umberto presentarono a Francesco Cossiga la nuova Alfa Romeo 164: l'Alfa 2000 berlina e l'Alfa 6, sono anche le prime auto presidenziali veramente blindate. Insieme a una Lancia Thema e alla 164 fu furono i modelli preferiti dal presidente Cossiga, così come per il successore Oscar Luigi Scalfaro, che utilizzerà a volte anche una Flaminia 335. Come accennato, un’altra auto iconica è del 1987, quando l'ad Fiat Cesare Romiti consegna alla Presidenza della Repubblica una versione blindata della Lancia Thema 8.32, meglio conosciuta come “Thema Ferrari”. La berlina montava sotto al cofano un propulsore da 2.927 cc e 215 Cv con 8 cilindri e 32 valvole che equipaggiava la Ferrari 308 e la Mondial quattrovalvole e “addolcito” per essere sfruttato da una berlina.
Quando nel 1999 viene eletto Carlo Azeglio Ciampi, tornerà in voga la Flaminia del 1961, affiancata a una Lancia Thesis in quattro esemplari: due blindate, una non blindata di riserva, e una in versione limousine, disegnata da Stola, riservata ai capi di stato stranieri in visita istituzionale in Italia. L'auto montava un innovativo sistema di sospensioni a controllo elettronico, nonché un navigatore Gps in grado di aggiornarsi in base al traffico. Il motore era un 6 cilindri a "V" da 3.000 cc e 215 Cv di potenza. Il Presidente utilizzò anche una Maserati Quattroporte, battezzata “Livorno”, ricevuta in dono dall'allora presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo.
Infine, arrivando ai giorni nostri, nel 2015 Sergio Mattarella viene eletto presidente della Repubblica e stupisce per aver deciso di utilizzare nella prima uscita pubblica una Fiat Panda grigia di seconda generazione. Un evento isolato, visto che successivamente Mattarella utilizzerà la Flaminia 335 come auto di rappresentanza, oppure una Maserati Quattroporte blindata, un V8 biturbo da 530 CV e 650 Nm con in dotazione il fregio d’onore della Repubblica Italiana.