A Roma Maria Rosaria Boccia è stata ascoltata per cinque ore dai pm Barbara Trotta e Giulia Guccione e dal procuratore Giuseppe Cascini. Inizialmente accusata di violenza o minacce a corpo politico, l'accusa è stata riqualificata in stalking nei confronti dell'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. A questa si aggiungono le accuse di lesioni personali, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum. Arriva in Procura coperta da un poncho che le copre il presunto pancione. Presunto perché di questa gravidanza si parla moltissimo ma di prove non ne sono state mai fornite. E nonostante questa gravidanza sia al centro anche di varie telefonate e chat tra lei e Gennaro Sangiuliano. Boccia, quando le è stato chiesto se fosse davvero incinta, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Uno dei pochi dubbi, secondo il suo legale, Francesco Di Deco, su cui l’influencer di Pompei non avrebbe fatto chiarezza. Sul resto, invece, avrebbe offerto un quadro preciso, così dice l’avvocato. Ma il quadro preciso è anche coerente con tutto quello che sappiamo finora sul caso? Leggendo le ricostruzioni dei giornali, qualche domanda ce la facciamo.

Partiamo dal caso della presunta gravidanza, uno degli elementi di pressione psicologica nei confronti di Sangiuliano e che costituirebbe una delle componenti dello stalking, l’accusa che ha assorbito anche quella di minaccia a corpo politico, ora decaduta. Secondo la procura, Maria Rosaria Boccia avrebbe alimentato i sensi di colpa di Sangiuliano accusandolo di non aver seguito la gravidanza e di averla lasciata senza lavoro (tra poco vi spieghiamo perché anche questo non torna). La gravidanza sarebbe stata un tema tra i due, al punto che Sangiuliano le avrebbe scritto: «Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei felicissimo» e lei avrebbe risposto: «Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio». Ma questo figlio c’è o no? Era solo un discorso ipotetico? Perché, se sono state rese pubblicate delle frasi del genere, Maria Rosaria Boccia, durante l’interrogatorio, si rifiuta di risponde alla domanda sul fatto se sia incinta o meno? Dai messaggi sembra non ci sia alcun dubbio, così come anche nella e-mail del 23 agosto in cui Boccia definisce l’allora ministro un «Super Babbo».
È anche vero che sulla gravidanza c’è confusione fin dal primo giorno (come abbiamo scritto qui). Lei inizialmente aveva smentito, nonostante questi messaggi e le voci che giravano (anche un suo ex ha sostenuto di aver parlato con lei in modo esplicito della gravidanza). Poi le foto pubblicate da Oggi hanno riportato il tema al centro del caso. Infatti, un ginecologo consultato dalla rivista, ha sostenuto che le immagini dimostrassero uno stato di gravidanza al sesto mese, e dunque il concepimento sarebbe stato a luglio del 2024. Proprio durante la relazione con il ministro. Maria Rosaria Boccia ha detto che le foto erano false, ma perché non confermare questa versione anche ora all’interrogatorio?

L’altra questione, altrettanto controversa, riguarda il taglio sulla testa di Gennaro Sangiuliano. È stata Maria Rosaria Boccia ad aver graffiato il ministro? Nelle chat del 16 e 17 luglio depositate il riferimento a una ferita è chiarissimo. Sangiuliano scrive: «Sfregiato [...] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo». E lei avrebbe risposto: «Mi hai letteralmente mandato fuori di testa [...] mi hai portato a un punto imbarazzante [...] mi hai fatto diventare una iene».. Secondo La Verità, nella denuncia depositata da Sangiuliano si parla dell’aggressione di Maria Rosaria Boccia, che sarebbe avvenuta il 17 luglio 2024 all’Hotel Nazionale di Sanremo. L’imprenditrice avrebbe graffiato con le unghie l’allora ministro. Nell’interrogatorio di cinque ore, però, Maria Rosaria Boccia nega qualsiasi coinvolgimento e sostiene anzi una tesi completamente diversa: Sangiuliano si è ferito da solo, cadendo nella sua camera d’albergo. E lei avrebbe sentito il tonfo dalla sua camera, come riportato dal Corriere della Sera.
Prima domanda: cosa ha fatto dopo? Sente un rumore riconducibile a una caduta tale da poter ferire in quel modo Sangiuliano, quindi qualcosa di grave; esce e va a bussargli, si incontrano, chiede aiuto, cerca assistenza medica? Seconda domanda: è l’unica a essersene accorta? Nessuno degli ospiti delle altre camere ha bussato o sentito quello che ha sentito lei? Considerando anche, come ci è stato rivelato, che le camere prenotate erano lontane tra di loro e non adiacenti. Quindi è impossibile che sia stata l’unica ad accorgersi della presunta caduta. Non solo. Secondo la perizia dell’anatomopatologo Vittorio Fineschi, come riportato da Il Giornale, il taglio è stato provocato da un colpo inferto. Non può esserselo fatto cadendo. Ammettendo che non sia stata Maria Rosaria Boccia a provocarglielo, il racconto di una caduta (del tonfo) in camera sua non sembra compatibile con l’analisi condotta dalk medico, che non è proprio un esperto qualunque e non può essere accusato di essere stato di parte. Basta guardare il curriculum. Docente di medicina legale alla Sapienza, coinvolto nei casi Cucchi e Regeni, ha un h-index, uno degli indici che servono per valutare la rilevanza di un ricercatore, di 52 (cioè molto alto), ed è responsabile di Medicina Legale e del Risk Management dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Se non bastasse, secondo l’International Journal of Legal Medicine è tra i 200 maggiori esperti di medicina legale al mondo. Senza contare, poi, che non risulta siano stati trovati oggetti rotti o insanguinati nella camera del ministro. Che motivo ci sarebbe stato, ai tempi, mesi prima che il caso scoppiasse, di farli sparire?

La Verità, a novembre del 2024, ha anche pubblicato un’immagine molto discussa di Sangiuliano, che si sarebbe fotografato nel bagno dell’albergo, secondo il quotidiano in camera della Boccia, riprendendo allo specchio la ferita ma mostrando, casualmente, anche quello che sembrerebbe l’angolo di una borsetta, «uno sgargiante borsello, forse una pochette per i trucchi». Se fosse un borsello da donna, non sarebbe chiaramente proprio quello di Boccia? Posto che anche gli uomini possono avere dei beauty-case, davvero Sangiuliano, quando si è fotografato, era in camera sua? Era in camera sua anche quando si è ferito? Si è ferito e poi è si è fotografato in un’altra stanza? La stanza di chi?

Infine, Boccia, come detto, avrebbe fatto pressioni, secondo l’accusa, sia su di lui che sulla moglie, Federica Corsini, tra le altre cose registrando una telefonata tra i coniugi a cui aveva assistito e divulgandone poi il contenuto, come riportato dal Corriere della Sera. Secondo la donna, l’allora ministro l’avrebbe lasciata senza un lavoro (e a tutt’oggi sarebbe senza impiego per colpa di questa vicenda), fregandosene anche della presunta gravidanza. Sangiuliano, infatti, avrebbe sconfessato la nomina, secondo Boccia formalizzata e controfirmata da Francesco Gigioli (ex capo di gabinetto del Ministero della cultura), lasciandola senza nulla dopo tutte le promesse fatte. In realtà, l’ex ministro avrebbe dimostrato di aver pagato tutto di tasca sua e di aver bloccato da subito la nomina, che non è mai stata dunque ufficializzata. Persino la firma di Giglioli non ci sarebbe mai stata. Anzi, lui sarebbe stato il primo a segnalare l’irregolarità dell’incarico, principalmente per via di un’omissione nel curriculum di Boccia, che hai tempi lavorava per una società di grandi eventi e che quindi sarebbe stata in conflitto di interessi nel caso in cui avesse assunto un ruolo al Mic. Altro punto fondamentale: si era sempre parlato di un incarico a titolo gratuito e Maria Rosaria Boccia si era sempre detta benestante e a La Zanzara ha anche affermato dia vere molti negozi. Quindi davvero avrebbe avuto problemi per colpa della mancata nomina come ha sostenuto?

A questo si aggiunge un’ultima domanda relativa proprio alla giornata in procura, visto che Maria Rosaria Boccia, una volta uscita, ha deciso di non commentare. Il Messaggero riporta un episodio, non confermato o commentato dai diretti interessati, raccontando di come durante l’incontro i toni si siano, probabilmente, alzati: «A un certo punto il tono della sua voce si è alzato [di Maria Rosaria Boccia, ndr], fino a sentirsi fuori dalla stanza del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che la stava interrogando insieme alle colleghe Giulia Guccio ne e Barbara Trotta». Cosa è successo esattamente e cosa avrebbe fatto arrabbiare Boccia? Le contraddizioni sono tante, le domande pure. E le risposte continuano a essere pochissime.
