In principio era Leonardo Pieraccioni. Il comico toscano ha infatti più volte ironizzato sui tempi di ricarica delle auto elettriche di oggi e sulla mancanza di tempestività a cui i possessori sono spesso costretti, anche in caso di emergenza: "Se mia zia sta male stasera - ha detto Pieraccioni - come faccio ad andare se ho il 23%? Andrò ai funerali con il 100".
Dopo Pieraccioni è arrivato il turno di Maurizio Crozza che, nel corso dell'ultima puntata della sua trasmissione televisiva Fratelli di Crozza, ha ribadito lo stesso concetto e ironizzato sulle tempistiche, e i prezzi, che oggi rendono il mondo dell'elettrico ancora molto complesso in Italia.
Durante il monologo Crozza ha analizzato quella che potrebbe essere una giornata tipo, estremizzata attraverso l'ironia del comico, di un possessore di un'auto elettrica in città senza colonnina o possibilità di ricarica a casa: "La sera si arriva a casa, si mette in carica l'auto a una colonnina, si va a dormire. Poi, dopo un paio d'ore, bisogna svegliarsi per staccare l'auto ormai carica perché qualcuno vorrà ricaricare al posto tuo. E così comincia il giro per trovare un parcheggio libero senza colonnina, ma se si fa troppa strada l’auto si scarica e così si ricomincia".
Il comico ha poi continuato il suo monologo parlando della differenza di prezzo per la ricarica dell'auto elettrica in Italia rispetto ad altri paesi, come l'Olanda: "In Italia la ricarica elettrica costa sei vale in più. In Olanda 80 centesimi mentre in Italia circa 5,54 euro. In questo momento per risparmiare conviene far salire la macchina elettrica su un furgone diesel, andare ad Amsterdam, caricare la macchina elettrica, tornare con il furgone diesel, parcheggiare sotto casa la macchina elettrica bella carica dall'Olanda e continuare a girare con il furgone diesel. Il segreto è non mollare mai il furgone".