"Questa loggia gloriosa della uallera d'oro è diventata uno zoo", diceva Corrado Guzzanti, interpretando il suo celebre personaggio del massone. Ma cosa sta succedendo nel mondo della massoneria, quella vera? Abbiamo parlato ieri del casino totale che è esploso durante le elezioni, pensando che l'argomento si fosse chiuso dopo aver contato i voti. Invece no, non è finita. Affatto. Le due fazioni in cui si è divisa l'Obbedienza non sembrano voler trovare un accordo, e lo dimostrano con due strategie comunicative totalmente diverse. Quali? Nel campo di battaglia abbiamo, da un lato, i canali ufficiali. Il sito del Grande Oriente d'Italia e i relativi canali social sono ancora gestiti dalla parte che sostiene il Gran Maestro in carica Stefano Bisi, che durante le elezioni ha appoggiato il suo candidato, il calabrese Antonio Seminario. Per questa fazione, a livello comunicativo, sembra che le elezioni non siano di fatto avvenute. Una strategia di indifferenza. Sul profilo X del Grande Oriente d'Italia le cose scorrono come se nulla fosse: l'unico post relativo alle elezioni, fissato in alto nella pagina, riguarda il comunicato in cui il Gran Maestro ammoniva i media di non diffondere fake news sui risultati elettorali. Nello specifico, si faceva riferimento al deepfake che girava, un finto audio generato con AI in cui il candidato avversario, Leo Taroni, annunciava la vittoria, e che lo stesso Taroni, che poi ha vinto davvero, è stato costretto a smentire ufficialmente e ironicamente, paragonandosi a Gerry Scotti. A parte questo, comunque, sul Twitter del GOI troviamo soltanto Shaquille O'Neal e una locandina in cui si pubblicizza la Gran Loggia 2024, il convegno annuale del Grande Oriente che si terrà a Rimini il 5 e 6 aprile, convocata dal Gran Maestro Stefano Bisi. Dall'altro lato del campo c'è la fazione che ha sostenuto Leo Taroni, di Ravenna, risultato vincitore alle elezioni e che ha incentrato il programma sulla lotta alle infiltrazioni mafiose nel GOI. Il candidato è stato sostenuto anche dal canale Telegram Il Cavaliere Nero, la cui mission è la controinformazione sulla massoneria. Durante le elezioni sul canale si trovavano denunce di brogli, sospetti sul conteggio dei voti, ipotesi di minacce e battute sull'efficienza calabrese riguardo alle votazioni, e sul ritardo della consegna dei risultati da parte delle sezioni siciliane ed emiliano-romagnole. Finite le elezioni, e visto il silenzio della controparte, la strategia di comunicazione del canale ha puntato sulla risonanza nazionale, ma prima di iniziare ad addentrarci in questo argomento bisognerebbe capire che cos'è Telegram, oggi. Un'app di messaggistica, ok. Di informazione, ci sta. Di informazione libera. Può darsi, ma questo punto è più una croce, che una delizia, e questo perché la deregolamentazione di ciò che viene comunicato rimane sempre passibile di dubbio. Sarà vero? Sarà falso? Il confine tra verità e complotto è destinato a rimanere labile, traballante, incerto, in un contesto di informazioni non verificate. Se poi ci sono di mezzo questioni politiche, lo scetticismo si fa ancora più forte. Premesso questo, vediamo cos'è successo oggi.
Sul canale Telegram del Cavaliere Nero troviamo due annunci dell'admin. Ogni altra comunicazione da parte degli utenti è sospesa, al momento. Il primo messaggio instilla un dubbio immediato, una preoccupazione. Il Cavaliere Nero si augura che i risultati delle votazioni non vengano sovvertiti. Secondo chi gestisce il canale, la probabilità a quanto pare è concreta. Quali sarebbero le modalità, non si capisce. L'unica via affinché non venga compiuto nulla di illegale, si dice, sarebbe quella di ripetere le elezioni, anche se questo, sempre secondo l'admin del canale, porterebbe a una vittoria ancora più schiacciante da parte di Taroni. Poi c'è un appello, lungo e accorato. Prima si afferma di aver contribuito in maniera decisiva alla svolta legalitaria intrapresa dalla massoneria italiana. Dopodiché, il Cavaliere si rivolge ai direttori delle principali testate italiane. Ci sono tutte, ve le elenchiamo senza articoli davanti per non farvi impappinare le meningi, che già gli elenchi in sé sono noiosi: Sole 24 ore, Repubblica, Fatto Quotidiano, Messaggero, Tempo, Corriere della Sera, Stampa, Resto del Carlino, Verità, Nazione, Foglio, Mattino, Avvenire, Unità, Secolo decimonono, Manifesto, Unità. È un peccato che non ci sia MOW, e lo facciamo presente al Cavaliere, perché siamo gli unici che ne stanno parlando. L'appello domanda ai giornalisti di mantenere alta l'attenzione sul caso, in modo da non inficiare l'espressione di voto di quei 14mila massoni italiani che hanno scelto Leo Taroni per sottoscrivere un chiaro e serio impegno con lo Stato, in modo da uscire dalle nebbie del negazionismo e da condannare il malaffare e l'eversione. Non lasciateci soli in questa battaglia, grida il Cavaliere, aggiungendo una richiesta paritetica allo Stato, il quale ha gli strumenti adatti a far rispettare la legalità di un voto di cambiamento e trasparenza.
Detto questo, la situazione appare decisamente complessa. Se da un lato, Stefano Bisi ha sempre squalificato il personaggio del Cavaliere Nero, descrivendolo come anonimo e losco, dall'altra parte si solleva una questione teoricamente importante sulla legalità. Tuttavia, non è certo compito nostro, né degli altri giornali, quello di stabilire chi abbia ragione, in questo piccolo scisma. Nessuno dei giornali citati, nel frattempo, ha raccolto l'appello del Cavaliere Nero, e c'è da aspettarsi che non lo faccia nemmeno lo Stato. Alla fine, si tratta unicamente di questioni interne alla massoneria. Chi se ne trova fuori, si può interessare al caso per curiosità, ma fino a un certo punto. Se è teoria del complotto o verità, al momento non si può dire nulla, e bisognerà aspettare quantomeno un comunicato ufficiale da parte del Grande Oriente d'Italia. Nell'attesa, potremmo farci due risate, e in questo senso lanciamo anche noi un appello, a Corrado Guzzanti, affinché riprenda in mano il suo personaggio del massone, e ci racconti lui, con il cappuccio in testa, tutta questa faccenda, così torbida e sfumata.