Ma avete capito cosa è successo a Raoul Bova? L’attore è finito suo malgrado al centro di una polemica via social dopo la diffusione di presunti audio privati da parte di Fabrizio Corona. Al centro dello scandalo la presunta relazione dell'attore, da tempo legato a Rocío Muñoz Morales, con la modella Martina Ceretti. Salvo Sottile non solo non ha apprezzato la cosa ma sui social avverte i colleghi, attori, persone vicine all’attore e li esorta a prendere le sue difese. “L’audio dei vocali di Raoul Bova con una signorina rimbalzano ormai ovunque, vengono usati sui social per imitarlo e prenderlo in giro”, ha scritto il giornalista nel copy Instagram sotto il suo video. Si dice sorpreso dal silenzio generale: “Nessun attore o nessun amico è arrivato in suo soccorso per difenderlo, invece no tutti zitti. Attori, registi, commentatori”.
Sottile va oltre la solidarietà personale e tocca un tema molto più ampio legato alla privacy. “Trovo ignobile che tutta questa roba, messaggi, chat, telefonate vengano vendute sui social da un signore senza che nessuno riesca a fermarlo”. Per poi sottolineare ancora il suo sgomento sul caso: “Nessun avvocato, garante della privacy, nessun magistrato, possibile che nessuno sia alzato e abbia detto basta?” La conclusione del reel di Sottile è un monito diretto al mondo social e a quello dello spettacolo. Bisogna agire, farsi sentire e mostrare vicinanza a Bova: “Oggi è toccato a lui, domani a chi toccherà finire nel tritacarne?”. Parole di affetto e vicinanza al di là dell’amicizia, visto che il conduttore ha ammesso di non essere amico dell'attore, ma ha spiegato di essere intervenuto più per una questione di principio e di rispetto. “Io non sono suo amico ma credo che ciò che gli è stato fatto sia una barbarie”.