Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore di Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che stanno facendo discutere e che, con ogni probabilità, infiammeranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Come sempre, si parte con il motto che ha reso celebre questa rubrica: "Il gossip è la prima forma di democrazia". Fedeli a questa filosofia, siamo lieti di ospitare ancora una volta Roberto Alessi, tra i giornalisti più informati d’Italia, per fare il punto su chi sale e chi scende nel mondo dello spettacolo. Questa settimana si parte dalle voci (da smentire) su una presunta crisi tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales per arrivare alla musica con i nuovi progetti di Blanco e Damiano David. E poi Donatella Versace, le modelle Bianca Balti e Vittoria Ceretti... A tutto gossip con Alessi.
DOWN
Raoul Bova e Rocio Munoz Morales, contro di loro una campagna di bullismo sentimentale
Il 20 marzo 2025 il web è invaso da questa notizia ripresa anche da importantissimi quotidiani nazionali, perché i personaggi in questione formano una delle coppie più popolari nel nostro spettacolo: “Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales separati in casa, stanno insieme solo per le figlie. Tutta colpa del mancato matrimonio”. Conosco Raoul Bova, ancor prima che si fidanzasse con la figlia della mia amica Annamaria Bernardini de Pace, Chiara Giordano, da cui ha avuto due figli ormai adulti. Non fu facile il nostro rapporto durante la separazione, che aveva un nome: Rocío Muñoz Morales, un’attrice spagnola, bellissima. Non era un tradimento, una scappatella, ma una grande storia d’amore. E sono arrivate anche due bambine, che oggi hanno 9 anni e 6 anni. Anche con Rocío si è creato un buon rapporto. Così, quando uscirono le notizie a marzo, chiesi, cosa che faccio sempre, la fondatezza di quelle fonti. Risposta fu categorica: tutto falso, persino le foto che giravano in quei giorni si riferivano a una serata passata insieme mentre andavano al circo con le loro bambine. E così Novella 2000 è uscita con una smentita peraltro più che apprezzata, perché ristabiliva la verità di una coppia che, magari con qualche tensione (lavoro, figli, stress, come capita tutte le coppie del mondo) porta avanti la sua famiglia e cresce i suoi figli. Ma ecco cosa mi scrivono proprio la settimana scorsa: “Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales sarebbero da tempo in crisi, anche se hanno fatto di tutto per smentire la notizia. Adesso l’attrice (dopo averle provate tutte) ha deciso di prendersi il famoso periodo di pausa di riflessione. I due hanno trascorso lontano la Pasqua e i vari ponti. Quindi niente più camere separate (come si erano lasciate sfuggire alcune persone vicine alla coppia), ma case separate. Almeno per il momento. D’altronde Morales, ospite di Alessia Marcuzzi a Obbligo o verità, ha detto che spesso i giornali di gossip 'ci azzeccano'. Quasi un’ammissione. L’unico pensiero della coppia, che non si è mai sposata, è quello di tutelare le due bambine”. E anche qui ho rigirato questo messaggio. Perché si verificano le fonti e, se si può, si chiede ai diretti interessati. La reazione è categorica: sono appena tornati da un bellissimo weekend a Parigi, si sono divertiti, sono felici, sereni. Viva la vita. Potrebbero raccontarmi delle bugie? Forse, ma dopo tanti anni che faccio questo lavoro, di pancia, direi che qui non ci sono bugie di mezzo. Allora, perché questa voglia di decretare, sempre citando fonti vicine alla coppia, che tra Raoul e Rocío sarebbe finita. Scusatemi l’azzardo, ma è una specie di bullismo sentimentale che mette in discussione perennemente il loro rapporto. Addirittura in passato c’era che si era preso la briga di dire che Bova era omosessuale, voci che sono circolate nuovamente quando nel 2013 decise di divorziare e inspiegabilmente circolarono quelle voci che lui aveva smentito in maniera categorica, per alcuni usando dei termini forse inappropriati. Un vecchio detto nel mondo dello spettacolo, dice: “parli male, purché se ne parli”. Ma questa è giusto una pezza psicologica che si danno quei personaggi famosi che cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. La realtà è che la calunnia fa sempre male. E mi spiace che sia coinvolta un’intera famiglia. Cara Rocío, caro Raoul, sono le regole della giostra, entrambi avete deciso di salire su un palco, vi state prendendo da anni molti applausi, ma c’è sempre qualcuno che nel buio della sala si diverte a lanciare i pomodori marci. Io sono sempre qui, a rimettere i puntini sulle i. Un abbraccio vostro, Roberto.

UP
Tra Blanco e Martina Valdes, un amore tutelato e dalle parole della sua ultima canzone, forse pure disperato… e a 90
Riccardo, questo è il vero nome di Blanco, è uscito col suo nuovo singolo che prelude all’arrivo di un album. La canzone meravigliosa, molto intimista, e insieme anche disperata. Mi auguro che non sia ispirata al suo amore con Martina Valdes che sui suoi social gli ha scritto recentemente: “Come te, nessuno mai”. Ormai sono una coppia da tre anni, si erano incontrati in discoteca dove lei lavorava come ballerina, ed è per questo che è un fisico pazzesco. Ovviamente come tutti i personaggi anche Blanco fa parte della categoria di quelli che vengono guardati criticati per cui ogni due per te c’è chi si prende la briga di dire che tra loro c’è una crisi senza ritorno. Tocchiamo ferro per loro. Intanto si fa una gran parlare del titolo di questa meravigliosa poesia scritta con Tananai, ultimo suo singolo, che è: “Piangere a 90”. Qualcuno ci ha provato (90 sta per una persona di forte personalità), ma a tutti viene in mente solo una cosa. Solo volgaroni?
DOWN
Damiano David, di talento, di successo, di grande bellezza, pure ricco. Ma si lamenta. Chiagni e fotti?
Damiano David ha appena presentato a Roma il suo primo album da solista Funny little fears. Per ora non ha sbaragliato le classifiche, ma è sempre un buon prodotto. Intanto ci ha rassicurati che i Måneskin non si sono per questo sciolti. Anzi, presto torneranno a lavorare insieme. Peccato che come molti suoi colleghi abbia scelto di fare leva per promuovere il suo lavoro su un profondo senso di inadeguatezza. Con tutto quello che gli ha regalato la vita (talento, carisma, bellezza, e poi soldi, tanti soldi) non dovrebbe proprio lamentarsi: “Il diario emotivo di questo ultimo anno, le paure hanno rappresentato un grosso ostacolo nella mia vita, qualcosa di cui mi sono vergognato a lungo. Mi portavo a isolarmi, non parlarne, a chiudermi in me stesso. Questo album mi ha offerto l’opportunità di trasformare queste parole in qualcosa di positivo”. Damiano, tesoro santo, tutti, anche i più grandi uomini del mondo, da Trump a Putin, possono avere delle paure. Ma non tutti hanno il diritto di sottolineare che la loro vita è più brutta di quella di altri. Ringrazia il tuo Dio per quello che ti ha dato ed è tantissimo. A meno che anche tu abbia capito che piangere su quello che è stato è anche un sistema per trovare pretesti di promozione. Tradotto: per rendere più interessante un’intervista per far vendere il tuo disco, chiagni e fotti. Ma non può essere questo, non ne hai bisogno. Su con la vita, sei pure innamorato, lei è Dove Cameron, diva americana e internazionale. Che vuoi di più?
UP
Vittoria Ceretti, confrontata con Bianca Balti. Ma il pubblico di Dolce e Gabbana si spacca in due
Il profumo si chiama Light blue ed è stato creato dagli ex golden boy della moda internazionale. Oggi Stefano Gabbana (62 anni) e Domenico Dolce (66) non sono più boy, ma sono sicuramente golden visto che sono tra i più ricchi stilisti del mondo e pare abbiano addirittura un patrimonio personale di quasi 4 miliardi. Per lanciare, anzi rilanciare, il loro profumo hanno sostituito Bianca Balti e David Gandhi con Vittoria Ceretti e un altro modello di cui non so nulla, tale Teo James. Ovvio che gli appassionati di personaggi (e io sono tra quelli) si sono divisi: i più sostengono (e io sono tra loro) che non dovevano cambiare i testimonial. Altri trovano la Ceretti bellissima e anche Teo (fa il modello ci mancherebbe altro). Ma io nasco reazionario, le novità e i cambi mi mettono sempre a disagio. La Ceretti è meravigliosa (non a caso è da due anni la fidanzata di Leonardo DiCaprio), ma sostituire Bianca Balti, soprattutto in questo momento difficile della sua vita, si sta curando e fortunatamente con successo di un cancro alle ovaie) proprio non passa. Ma magari è stata lei a non voler rinnovare?
DOWN
Donatella Versace, pure lei vittima di fake news
Già da un paio di settimane si parla dell’apertura a Miami, a poche centinaia di metri da casa Casuarina, la casa dove è stato ucciso Gianni Versace, del “Donatella“ il ristorante, club, e anche albergo che Donatella Versace avrebbe aperto e se ne è parlato ovunque e in tutto il mondo. E ne ho parlato anch’io e ho pensato che fosse stata una scelta di Donatella, alla quale un tempo ero molto legato, visto che non ha più la direzione artistica della Versace da quando è stata comprata dal gruppo Prada. Ma ecco il colpo di scena: è una fake news. Donatella lo ha scritto a tutti: “Voglio essere chiara. L’hotel e ristorante Donatella, situato nei pressi della proprietà dove è stata persa la vita di mio fratello, non ha mai avuto e non avrà mai nulla che fare con me o con la mia famiglia… Cercare di trarre profitto dalla nostra tragedia del mio nome è vergognoso”. Dio vede Dio provvede. Io non sono certo una Cassandra che vede il futuro, ma non credo che ci sarà la fila per andare in quel ristorante albergo. Ero molto amico di Gianni Versace (l’ho aiutato a scrivere la sua biografia), speculare sul suo nome, a pochi passi da dove è stato ucciso e, come dice Donatella, è vergognoso. P.s: Può essere stato un caso il nome Donatella? Ma allora perché non hanno smentito immediatamente il coinvolgimento della Versace con la loro impresa?
DOWN
Giorgio Leggieri, il direttore del Carcere Bollate, spero che si renda conto della tragedia causata dai suoi consulenti
Ho conosciuto proprio recentemente il direttore del carcere di Bollate Giorgio Leggieri. Mi è sembrato una persona molto perbene, e gli ho parlato anche di Adriano Alia, un ragazzo che è stato incarcerato per cinque anni (lo avevano trovato con della marijuana) e che proprio nel suo carcere aveva seguito un corso di fotografia ed è oggi uno dei fotografi più amati sia dai rapper come Tony Effe, Emis Killa e Lazza, sia da top model internazionali come Bianca Balti. Una storia bella, positiva, ed oggi Alia ha trovato una sua strada, pure di successo. Ne sono felice. Però dal carcere di Bollate è uscito anche Emanuele De Maria, quel delinquente che nel 2016 ha ucciso una ragazza di 23 anni, quasi decapitandola, condannato a una quindicina d’anni circa, dopo essere fuggito prima in Germania, tranne che dopo cinque anni gli psicologi, o consulenti che siano, di Bollate hanno ritenuto che poteva benissimo uscire dal carcere per andare a lavorare in un albergo. In quell’albergo ha conosciuto una signora, madre di famiglia, ne è diventato l’amante, e l’ha uccisa (e ha usato pure il suo cellulare per telefonare, credo alla cognata, e dire che aveva fatto “una cavolata”, uccidere una donna nella sua testa era una cavolata?!). Il giorno dopo ha cercato di uccidere un suo collega dell’albergo, ora in gravi condizioni. Poi, è salito sul Duomo di Milano e si è suicidato lanciandosi sul sagrato dal terrazzo mettendo a repentaglio la vita di altre persone che erano sotto (una bambina era proprio vicina al suo punto di caduta, uno shock terribile). De Maria ha distrutto la sua famiglia, quella della ventitreenne uccisa nel 2016, quella della collega fortemente compromesso, quella dell’uomo accoltellato, che speriamo ce la faccia, senza contare lo shock della bambina che ha assistito al suo suicidio rischiando di rimanere schiacciata dal suo corpo. Però, una persona così è stata ritenuta assolutamente in grado di essere messa in semilibertà. Da tutta questa storia spaventosa capiamo che in Italia, se uccidi una donna, se riesci a dimostrare che il delitto è stato d’impeto, anche se l’hai quasi decapitata, dopo cinque anni puoi passeggiare tranquillamente tra di noi. Rassicurante, vero?
