Un operaio ha fatto una scoperta inquietante giovedì 24 luglio all'ospedale San Camillo di Roma: ossa umane nell'ascensore di un padiglione dismesso. La Procura ha subito disposto test del dna e altri accertamenti per capire a chi appartengano. Tra i dna a disposizione della Procura c'è anche quello di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa il 22 giugno 1983 e mai più ritrovata. Come riporta Fanpage, il medico legale dovrà prima stabilire l'età delle ossa, il sesso della persona e le possibili cause di morte. Intanto l'avvocata della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, ha commentato a Il Giornale invitando alla cautela: “Aspettiamo la comparazione genetica con il Dna di Emanuela, in possesso della Procura”.

Intanto anche il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, è intervenuto: “Ogni volta che trovano ossa pensano a lei”. A Fanpage.it ha spiegato: “Io personalmente non credo e sinceramente spero che non lo siano. Ma capisco che ci sono degli indizi che possano far pensare ad un legame con Emanuela”. Fra gli elementi che potrebbero far pensare a un collegamento con la giovane scomparsa ci sarebbe il fatto che, stando a quanto riportato sul sito d'informazione “vicino a dove sono stati rinvenuti i resti si trova il presunto covo dove sarebbe stata tenuta Emanuela secondo Sabrina Minardi”. Per ora quello che sappiamo è che gli investigatori dovranno fare tutti gli accertamenti necessari, restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.
