Inter e Napoli si giocano lo scudetto a distanza. I nerazzurri sul campo del Como, i partenopei in casa contro il Cagliari. Le due squadre scenderanno in campo in contemporanea. Tra le due tifoserie la rivalità è accesissima. Lo è per tradizione, per la vecchia rivalità tra Nord e Sud Italia. Ma tra ultras ci sono anche questioni private. O meglio: c’è una storia di scontri. Nino Ciccarelli, leader e fondatore dei Viking, gruppo organizzato della curva Nord dell’Inter, ha postato su Instagram la foto di uno striscione: “A Cantagallo assalti i club per farti bello, hai ancora qualche trauma da Caianello?”. Firmato: i gruppi della Nord. Ma cosa si riferisce Ciccarelli? Dopo la sfida tra Inter e Lazio di San Siro del 18 maggio, alcuni tifosi dell'Inter Club Prato Nerazzurra che tornavano da Milano si sono fermati all’Autogrill Cantagallo, stazione di servizio di Sasso Marconi. Durante la sosta sono stati aggrediti da un gruppo di ultras del Napoli in rientro da Parma. Ne ha parlato Filippo Moretti, presidente dell’Inter Club, a La Nazione: “Solitamente facciamo una sosta all'autogrill di Cantagallo per far scendere un nostro socio che abita a Bologna. Siamo stati assaliti da diverse decine di tifosi napoletani che, urlandoci ogni tipo di improperio, hanno bersagliato il nostro pullman con lanci di pietre, bottiglie, spranghe e qualsiasi oggetto a loro disposizione. L'assalto è durato per tutto il tempo che il pullman ha impiegato a uscire dall'autogrill, dove di notte ci sono decine di camion in sosta”. Moretti ha proseguito il racconto dicendo che gli ultrà rivali “Hanno tentato di bloccare anche l'uscita dell'autogrill per costringere l'autista a fermarsi, per fortuna è riuscito a districarsi e oltrepassare il blocco. Anche una volta rientrati in autostrada siamo stati inseguiti da piccoli van e, una volta che ci hanno raggiunti, hanno continuato a lanciare oggetti persino all'autista che guidava rendendo il tutto pericoloso non solo per i 57 tifosi che erano sul nostro pullman ma anche per le macchine che transitavano in una zona di autostrada, quella appenninica, con ponti molto alti”. In seguito all’aggressione, è stato richiesto l’intervento della polizia, che ha scortato il bus dei tifosi interisti fino al Museo Pecci di Prato. Moretti ha poi concluso il racconto: “Non ci sono stati feriti e per fortuna i vetri del pullman hanno retto. Ci sono stati però molti danni all'autobus e tanta paura. Da presidente sono molto dispiaciuto, sono cose che farebbero passare la voglia di tifare ma siamo interisti per cui andremo avanti nonostante il tentativo di queste piccole persone di distruggere i nostri sogni di sportivi”. Questo per quanto riguarda il riferimento a Cantagallo. Ma lo striscione di Ciccarelli parla anche dei fatti di Caianello.

Con ogni probabilità il leader dei Viking si riferisce a un vecchio scontro tra i gruppi ultrà delle due squadre avvenuto appunto a Caianello, in provincia di Caserta. In quell’occasione, gli interisti avrebbero bloccato la strada a un’auto di un tifoso del Napoli. I nerazzurri lanciarono un fumogeno dentro il veicolo – una Smart – che prese fuoco. Da quel momento, capita spesso che gli ultrà nerazzurri ricordino l’incidente con striscioni e provocazioni varie per rivendicare la “vittoria” ottenuta in strada. Nel corso degli anni, poi, sono seguiti altri scontri. Tra questi particolare rilevanza ha avuto il conflitto che è scoppiato prima di Inter-Napoli del 26 dicembre 2018, quando a rimanere vittima degli scontri fu Daniele “Dede” Belardinelli, ultrà del gruppo sostenitore del Varese Calcio chiamato “Blood and Hood”. Fabio Manduca, tifoso napoletano, è stato condannato nel 2020 a quattro anni di reclusione per aver travolto Belardinelli con il suo suv.

