Un ministro un po’ confuso Carlo Nordio. Tra critiche alla sua riforma della Giustizia, tacciata di essere punitiva per la magistratura o di essere una semplice mossa demagogica in vista delle europee, e piccoli (ma non troppo) inciampi nell’atmosfera live. Uno di questi si è manifestato in occasione dell’evento di chiusura della campagna elettorale di Fratelli d’Italia, in Piazza del Popolo a Roma. Il ministro, forse provato dal caldo e dalla ressa ha chiesto uno spritz a una ragazza, non notando o non volendo notare che si trattava di una giornalista, l’inviata di Piazza Pulita, Roberta Benvenuto.
La gaffe direbbe comunque parecchio, metaforicamente, sull’atteggiamento dei politici nei confronti dell’informazione. In più lo spritz di Nordio ha attirato l’attenzione dello scrittore ed esperto di vini Camillo Langone, che sul Foglio ha criticato anche in modo un po’ sprezzante le preferenze acoliche di Nordio. “Uno spritz? Signor ministro, non mi diventi così plebeo! Cosa c'entra col beverone arancione lei che fu iscritto all'elitario Partito Liberale e che sempre indossa eleganti gessati?” ha commentato Langone.
E ha aggiunto: “visto che in sessant'anni il vino è migliorato moltissimo e non è più necessario sciropparlo di Aperol o Select per coprirne le magagne”.
Langone ha concluso consigliando vini buoni al ministro accaldato e forse un po’ confuso: “Sotto il sole di un giugno romano avrei tuttavia preferito, perché suscettibili di adeguata refrigerazione, un Verdiso o una Boschera di Gregoletto, entrambi sui lieviti, una Bianchetta Ancestrale della Tenuta Amadio, una Marzemina Bianca di Casa Roma, un Raboso frizzante di Casa Belfi, o anche un Prosecco col fondo, e sono stato attento a elencare solo bottiglie della Marca, e solo vini contraddistinti da leggerezza, piacevolezza, finezza, insomma Grazia”. Grazia e Giustizia enologiche.