Alex Zanardi ha concluso il primo ciclo del programma di cura al centro iperbarico di Ravenna, dove è stato impegnato per tutto il mese di gennaio in terapie orientate al recupero dalle conseguenze del secondo devastante incidente della carriera dell’ex pilota, quello del 19 giugno 2020 in handbike. Terapie che, stando a quanto viene riferito, avrebbero avuto buoni riscontri, tanto che si parla di una nuova sessione, più breve, a primavera.
“Il tutto – spiega al Corriere Romagna il direttore sanitario del centro, il dottor Pasquale Lombardi – è stato studiato dal dottor Claudio Costa che ha da subito seguito Alex. In totale Zanardi è stato seguito da una decina di specialisti, il modo migliore per ottenere risultati. […] Posso dire che di certo Alessandro è una persona con una carica immensa: l’ha trasmessa lui a me. Si è presentato qui con una grande voglia di lavorare. Si è trattato di un mese impegnativo per noi ma soprattutto per lui, alla fine aveva comprensibilmente voglia di tornare a casa”. Alloggiato nel mese in questione a Cotignola, Zanardi veniva portato tutti i giorni a Ravenna per essere sottoposto a fisioterapia in camera iperbarica.
“Si tratta – aggiunge Longobardi – di una procedura medica più efficiente della normale fisioterapia: il paziente viene stimolato con una miscela di ossigeno ed elio mentre svolge gli esercizi”. Il tutto secondo quanto riferito dal Corriere Romagna per stimolare “la riattivazione di determinate zone del cervello. I professionisti ravennati lavoravano poi con la naurostimolazione a modulazione di frequenza. L’atleta inoltre veniva sottoposto a flebo per la bioregolazione dei sistemi. Terapie che ogni giorno portavano via tra le quattro e le cinque ore”.