Ilaria Salis, maestra elementare detenuta a Budapest da più di un anno con l’accusa di aver partecipato all'aggressione di due neonazisti (nel giorno di una commemorazione delle SS), sarà candidata al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra, nelle elezioni che si terranno il prossimo 8 e 9 giugno. Zerocalcare è stato uno dei primi in Italia a farsi portavoce della vicenda di Ilaria, a cui ha dedicato due fumetti pubblicati su Internazionale, prendendo posizione e difendendola più volte dagli attacchi gratuiti degli ultimi mesi e, proprio come lei, l’ha fatto scegliendo di assumersi la responsabilità di schierarsi dalla parte della storia che ritiene giusta. Noi di MOW lo abbiamo incontrato alla presentazione romana del suo ultimo fumetto “Quando muori resta a me”: “Non esiste per Ilaria la possibilità che ci sia un processo equo, nel senso che lì è tutto scritto. Io non mi sento di giudicare una decisione che penso che oltre a non mettere nei guai nessuno riguarda solo lei. Non c’era alternativa per cercare di avere un processo giusto”.
Ma cosa succederebbe se Ilaria venisse eletta? Otterrebbe l’immunità parlamentare, grazie alla quale sarebbe scarcerata, e potrebbe quindi affrontare a Budapest le udienze in tribunale senza alcuna catena o guinzaglio. Infatti, secondo il regolamento del Parlamento Europeo, i suoi membri non possono essere arrestati o sottoposti a restrizioni della libertà per tutta la durata del mandato. Questo per garantire agli europarlamentari l’indipendenza nell’esercizio delle loro funzioni. Eppure nella storia di Ilaria, nel clamore mediatico che ha generato, c’è un intoppo: difficilmente in lei la gente riesce a riconoscere il ruolo della vittima, questo perché non ha agito in modo passivo. Da qui, la scelta di una sua candidatura alle elezioni europee, non era pensata come un qualcosa di facile realizzazione: “Non me l’aspettavo che qualcuno glielo proponesse. Nel momento in cui qualcuno glielo ha proposto penso che sia assolutamente sensato. Poi io non mi metto a indicare alle persone chi votare o se votare. L’unico aspetto di cui mi dispiace è che, essendo una situazione individuale, se lei viene eletta come io spero che venga eletta, quella soluzione non sarà utilizzabile per gli altri diciotto che stanno al processo”. Infatti Ilaria non è l’unica ad essere processata per il reato di cui viene accusata: “Se non siamo riusciti a creare un movimento d’opinione abbastanza forte per lei, non so se saremo all’altezza di crealo per gli altri diciotto. Ma su Ilaria io non ho niente da obiettare”. E se non ve sta bene ve potete sempre annà a magnà il gelato. Strappare lungo i bordi docet.