Il primo segno della classe? Forse ammettere di poter commettere degli errori e correggersi. Inizia così l’intervista a Roberto Parodi per il podcast Il Bazar atomico, che ammette candidamente di aver commesso degli errori in alcuni video sull’elettrica, che sono stati poi corretti. Per esempio sulla “Teslona”, su cui ha fatto un video che gli ha permesso di arrivare al milione di visualizzazioni. Ma dopo alcune puntualizzazioni ha scelto di ricaricare l’intervento corretto. Anche durante l’intervista torna a parlare di elettrico, spiegando che i suoi reel sul “naftone” sono ovviamente delle provocazioni, perché ci si sta muovendo verso l’elettrico. Tuttavia torna sul problema principale della Tesla, che monterebbe dei motori elettrici su un’automobile «vera, normale». «Se tu vuoi fare dei mezzi elettrici, non puoi prendere un mezzo a energia fossile e mettergli l’elettrico, perché c’è un problema progettuale. Secondo me non ricorreremo mai a mezzi del genere totalmente elettrici perché altrimenti non potremmo più fare un sacco di trasferimenti. Voi non avete idea di quante zone del mondo non hanno neanche la benzina, e ci arrivi con le taniche, fermando i camion. Questi vogliono andare con l’elettrico?».
Cosa farà la Tesla se vuole allargarsi nel mercato? Per Parodi è chiaro: «La Tesla da 2 tonnellate e mezzo, con la quale tu hai l’ambizione di girare l’Europa – che magari riesci anche a girare –, prova ad andarci in Russia, in Marocco. Fa ridere. Focalizziamoci su questo: l’80% dei mezzi circolanti in Italia stanno nei centri urbani, è lì che bisogna lavorare». Sulla Tesla l’intervistatore parla di moda: «Dove cazzo vai con un’auto da 5 metri in Italia?» e anche su questo Parodi ha qualcosa da dire: «Bravissimo, è una moda. Ti mette a posto la coscienza, ma erroneamente. Ti mette a posto il 20% della coscienza, perché l’80% della coscienza va a gasolio, perché la centrale termoelettrica va a fossili».