Vi ricordate quando la Parigi-Dakar si correva nel suo originale tragitto, e nessuno correva il rischio di essere rapito dall’Isis? Beh, Jeremy Clarkson va ancora più indietro nel tempo per il suo resoconto riguardo la prova della Lamborghini Huracán Sterrato, una supercar made in Italy, anche se l’azienda ora è parte del colosso tedesco Volkswagen, nata per sfrecciare sui percorsi fuoristrada, anche se la sua velocità, a quanto pare, sarebbe un po’ da rivedere. Comunque sia, Jezza nella sua recensione, questa pubblicata sul The Sunday Times, fa un salto nel passato fino al 1974, vale a dire quando “alcuni tizi londinesi, probabilmente chiamati Bunter e Tufty - scrive il giornalista -, decisero che sarebbe stato geniale organizzare un raduno, per delle normai auto di serie, da Londra a Monaco, passando per la Nigeria”. Un itinerario piuttosto inusuale, soprattutto per il tempo, e non senza pericoli; tant’è che, riporta Jeremy, “delle 70 auto partite da Londra, solo sette hanno raggiunto la Nigeria. E solo cinque sono arrivate a Monaco”. Un flop colossale, ma che ha dato vita a una delle competizioni motoristiche più famose di sempre: “Solo tre anni dopo - si legge sul quotidiano britannico - Johnny French decise di organizzare un rally di 6.200 miglia (circa 9.977 chilometri) da Parigi a Dakar sulla costa atlantica del Senegal […] nel 1988 - scrive ancora Clarkson - c’erano più di 600 concorrenti. Era diventato un evento enorme […] Poi è arrivato l’Isis, o come si chiamava allora, e all’improvviso il Sahara è diventato una zona vietata. La manifestazione si è spostata in Sud America e poi in Arabia Saudita”. Ma per fortuna che adesso c’è la Lamborghini Huracán Sterrato…
Si tratta della versione off-road della famosa vettura di lusso italiana, anche se Jezza l’ha ribattezzata come “la supercar più comoda e civile che abbia mai guidato”. Il modello in questione segue la Porsche 911 Dakar nelle realizzazioni di sportive “selvagge”, un trend che Jeremy spiega così: “I produttori di auto veloci […] probabilmente hanno smesso di preoccuparsi delle velocità massime di oltre 200 miglia e semplicemente rendono i loro missili più divertenti”. Dunque, la Lambo in questione ha un solo problema: è veloce, ma non troppo; ma questo non sembra essere un grande problema per Clarkson. Inoltre, scrive ancora il giornalista e conduttore tv, l’auto non è “neanche lontanamente scomoda […] e se chiudi gli scarichi mettendola in modalità strada, è anche silenziosa”. Si tratta, secondo Jezza, del modello che “ha aggiunto ancora più ‘Lamborghinità’. E un uomo non ne avrà mai abbastanza nella sua vita”; quindi, anche se la sua velocità, come scritto sul The Sunday Times, “fa ridere”, la Lamborghini Huracán Sterrato è “il modo perfetto per vivere il sogno della Dakar senza rischiare la fastidiosa faccenda di essere catturati da un pistolero dell’Isis”.