Se si è alla ricerca di risposte nella vita, allora non resta che affidarci a Jeremy Clarkson quasi fosse una sorta di oracolo. Giornalista, conduttore tv, contadino e probabilmente futuro birraio, e c’è chi addirittura lo paragona a Silvio Berlusconi (chiedere al The Economist il motivo); intanto Jezza, nonostante l’arrivo imminente su Amazon Prime Video della terza stagione de La fattoria di Clarkson, non si ferma dal dipingere l’attualità sulle pagine del The Sun. Sul quotidiano britannico, infatti, ogni settimana Jeremy commenta i fatti più importanti, più strani e sicuramente più interessanti del momento, come per esempio i giovani che, a detta sua, “non trovano lavoro e si aspettano che la polizia li protegga, ma non contribuiscono”, con un collegamento evidente alle proteste pro Hamas che in questi giorni stanno creando disagi in varie città in giro per il mondo. Ma c’è un dettaglio ancora più importante: “Nelle ultime settimane - si legge sul The Sun -, ci è stato detto che ora ci sono 2,7 milioni di adulti in Gran Bretagna che affermano di essere troppo malati per lavorare. Si tratta di un numero enorme e parlando qualche giorno fa, Rishi Sunak ha detto che ovviamente ‘qualcosa è andato storto’. Ma cosa?”. I problemi più ricorrenti sono quelli legati alla salute mentale, tra cui stress eccessivo e depressione, o ancora il classico colpo di frusta, semplicemente “un’altra parola per ‘frode assicurativa’, scrive Jeremy. Ma la verità, rivela sempre il giornalista, è che “conosco innumerevoli giovani che semplicemente non troveranno lavoro. Pensano che sia ridicolo alzarsi presto ogni mattina per poter passare tutto il giorno a sentirsi dire cosa fare [...] Adesso c’è chi dice che dovremmo simpatizzare con questa generazione perduta e dargli un po’ di zuppa. Ma la mia pazienza, devo ammetterlo - conclude -, sta iniziando a scarseggiare”. E allora è meglio passare alla Formula 1, con una domanda che interessa tutti gli appassionati: ma dove finirà Adrian Newey dopo l’addio alla Red Bull? L’oracolo Jezza risponde...
In fin dei conti, scrive Clarkson, “da quando (Newey, ndr) ha annunciato che avrebbe lasciato il suo lavoro di capo ingegnere alla Red Bull Racing, tutti si sono chiesti a quale team potrebbe unirsi. È una grande domanda - ammette -. Fu un’auto progettata da Newey che portò Nigel Mansell al campionato del mondo nel 1992 e Alain Prost nel 1993. Alla fine degli anni novanta - continua Jeremy -, la McLaren dominava utilizzando le vetture di Newey, quindi quando passò alla Red Bull nel 2006 era ovvio cosa sarebbe successo dopo. E infatti così è stato”. Insomma, chi trova Newey trova un tesoro, e quindi la vittoria; o meglio ancora, tenendo conto di questi precedenti, il dominio della F1. Sì, ma chi lo trova? “Alcuni - scrive Clarkson - dicono che si unirà a Lewis Hamilton alla Ferrari. Altri pensano che finirà con Max Verstappen alla Mercedes”, eppure c’è anche un’altra possibilità: “Alla fine dell’anno scorso - rivela Jezza -, Newey ha iniziato a lavorare su una nuova barca a vela. E visto che ora ha 65 anni, chi lo sa? Potrebbe semplicemente decidere di andarsene e trascorrere l’autunno dei suoi anni in giro per il mondo con quella”. Aria di addio dai circuiti? Intanto la tranquillità di Jeremy è minacciata anche da un altro fattore: Taylor Swift. Tutti, infatti, sembrano parlare della popstar, reduce da un presunto botta e risposta con Fernando Alonso riguardo a un loro vecchio (e misterioso) flirt. Insomma, non parla di altro, e quindi, dice Jeremy, “so quali abiti preferisce. So quali pub le piacciono. So da dove viene. E so che sembra apprezzare la compagnia degli uomini britannici. Ma - assicura - posso mettermi la mano sul cuore e dire che non ho mai ascoltato consapevolmente una sola delle sue canzoni”.