Il rientro dalle vacanze è sempre piuttosto difficile da digerire, specie se dopo settimane in panciolle e relax, si è costretti a tornare alla frenetica routine di tutti i giorni, tra lavoro, bollette, traffico o mezzi pubblici congestionati, commissioni e via dicendo. Il rientro degli automobilisti milanesi però si è “arricchito” di una novità: le nuove regole per la circolazione proposte dal primo cittadino meneghino Giuseppe Sala che, dopo l’aumento a 7.50 dell’area C introdotto solo lo scorso anno – applicando la sempre più in voga filosofia del “chi entra paga” – ha previsto ulteriori aumenti, pronti a penalizzare migliaia di cittadini, ma anche commercianti e pendolari dell’hinterland.
La nuova trovata del sindaco Sala, che dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno, prevede infatti che l’area C diventi a pagamento anche sabato e domenica, 7 giorni su 7, dalle 7.30 alle 19.30: “dobbiamo far pagare il ticket anche il weekend” ha affermato infatti recentemente il primo cittadino, aggiungendo che questo aumento servirebbe per “investire sul trasporto pubblico, già che stiamo ricevendo sempre meno soldi dal governo”. Cosa c’entrerebbe il governo vien da chiedersi, già che si tratta di una questone "locale", oltre al fatto che da sempre la presunta efficienza del trasporto pubblico milanese è un vanto, ripetuta con orgoglio, sebbene negli ultimi tempi anche su quel versante la situazione non faccia che peggiorare.
Eppure, se la Lega è già pronta a chiedere al sindaco una petizione per tornare sui suoi passi e ripensare la “folle” idea, il “bentornato” di Sala per i suoi cittadini non si ferma solo a questo: è infatti previsto un aumento del ticket anche per i parcheggi, andando a colpire in particolare i suv, con un peso superiore a 1,6 tonnellate, con una tariffa superiore fino a tre volte. Come se non bastasse, negli ultimi anni anche la società dei trasporti Atm continua ad accumulare problemi: tra scioperi, cantieri dovuti all’implementazione delle linee, che però sono in ritardi di anni, riduzione delle corse della metro, autobus e tram in perenne ritardo – che a volte sono anche cancellati, senza preavviso alcuno – con un biglietto che è arrivato a costare la bellezza di 2.20 euro per una corsa, nonostante la sempre maggiore inefficienza e i continui disservizi, dove ormai praticamente ogni settimana si registra uno sciopero generale dei mezzi, che impedisce la viabilità di milioni di lavoratori. Insomma, tra supertassa e caos trasporti, da aspirante “metropoli modello”, Milano rischia di diventare sempre più off limits. Un parco giochi per influencer e calciatori, ma invivibile per la gente comune. Ma forse il sindaco dalla sua finestrella a Palazzo Marino ha perso un po’ il contatto con le dinamiche di questa realtà.