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Ma quindi come sarà la prima Ferrari elettrica? Il ceo Vigna mantiene il segreto ma assicura: “Continueremo con termiche e ibride, una transizione totale dalla benzina è impossibile”. E intanto arriva la nuova 296 VS…

  • di Matteo Suanno Matteo Suanno

14 aprile 2025

Ma quindi come sarà la prima Ferrari elettrica? Il ceo Vigna mantiene il segreto ma assicura: “Continueremo con termiche e ibride, una transizione totale dalla benzina è impossibile”. E intanto arriva la nuova 296 VS…
Nell’anno in cui Ferrari punta a consolidare le performance economiche eccezionali dei mesi precedenti, si prospetta anche una delle sfide più eccitanti (e rischiose): l’uscita della prima Ferrari elettrica, di cui si sa ancora pochissimo fatta eccezione per la data di presentazione, il prossimo 9 ottobre. “Una delle ragioni per cui sono venuto a Maranello”, spiega l’amministratore delegato Benedetto Vigna. Che aggiunge: “È impossibile pensare di fare tout court la transizione da un’infrastruttura che si basa così tanto sulla benzina”. E intanto a Maranello ci si prepara all’uscita della 296 VS…

di Matteo Suanno Matteo Suanno

Nell’anno che porterà definitivamente Ferrari nel futuro dell’automotive con il primo modello elettrico in uscita in autunno, c’è chi ci tiene a bilanciare la trepidazione per ciò che sarà con la certezza di una tradizione radicata nei concetti di “design, performance e brividi di guida”. E se quella persona è l’amministratore delegato del Cavallino, Benedetto Vigna, è bene prestare attenzione. Perché se della Ferrari elettrica si sa, per ora, ben poco oltre la data di presentazione fissata al prossimo 9 ottobre, quel che è certo è che si tratterà di un’innovazione pensata per coesistere con i modelli termici, ampliando l’offerta della casa automobilistica di Maranello: “Continueremo a fare macchine termiche e ibride. Mi piace parlare di addizione della piattaforma elettrica non di una transizione”, ha detto Vigna intervistato al Corriere della Sera.

Maranello
La monoposto Ferrari di fronte allo storico stabilimento di Maranello

A supportare la visione di Vigna c’è l’imparzialità dei dati economici: il 2024 ha incoronato Ferrari, che ha chiuso l’anno con un utile netto di 1,526 miliardi di euro e un aumento del 21 per cento sull’anno precedente. I ricavi per casa automobilistica sono stati 6,677 miliardi, il 12 per cento in più. Il valore del brand ha raggiunto i 12,9 miliardi di euro, in crescita del 31 per cento rispetto all’anno precedente, che ne fanno la seconda azienda italiana per prestigio dopo Generali (15 miliardi) secondo la classifica Brand Finance Italy. Con numeri simili appare impossibile sterzare bruscamente verso l’elettrico, consapevoli che la risposta dei consumatori sarà variegata “alcuni tra i clienti attuali non ne vorranno sapere all’inizio. Altri saranno interessati. E altri che si rivolgeranno a noi solo perché abbiamo l’elettrica”. Ciononostante, il Ceo di Ferrari è convinto che l’elettrico rappresenti solo una parte del racconto sull’automotive: “L’elettrico è una bella evoluzione e una delle ragioni per cui sono venuto a Maranello. Ma è impossibile pensare di fare tout court la transizione da un’infrastruttura che si basa così tanto sulla benzina”. Anche per questo a fine aprile è attesa la presentazione della nuova 296 VS, dove VS indica semplicemente Versione Speciale. Sarà il primo dei 5 nuovi modelli previsti per il 2025, con un motore endotermico da 819 cavalli.

John Elkann e Benedetto Vigna
John Elkann e Benedetto Vigna

Per ora, della Ferrari green che sarà si sa pochissimo. Oltre alla data di debutto, circolano varie ipotesi sul nome legate agli ultimi brevetti depositati a Maranello: la “Ferrari Elettrica” depositata lo scorso febbraio parrebbe proseguire sulla linea dei nomi auto-esplicativi come nel caso della 12 cilindri, ma si è parlato anche di “Ferrari GTE” e “Ferrari Superlusso”. Ma su ciò che sarà Vigna mantiene un velo di comprensibile mistero, soprattutto quando gli si chiede del prezzo: “In genere si segue lo schema costo-prezzo-valore-emozione. Noi iniziamo dalla fine, l’emozione, e quindi il prezzo si sposta in base al valore emozionale. Nel lusso vale molto”. Una frase molto ingarbugliata per abituarci a un prezzo esageratamente alto? Forse sì, ma staremo a vedere. Resta poi il nodo del “rombo” e del suono che avrà la Ferrari elettrica. A questo, Vigna, dà una non-risposta: “Ogni Ferrari deve tener conto di design, performance e brividi di guida. In un’azienda del lusso come questa bisogna fare innovazione guidati dall’emozione. E il modello elettrico seguirà una strada tipica di Ferrari e farà quello che serve per andare a destinazione”.

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