I giovani attori Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli saranno i nuovi Max Pezzali e Mauro Repetto nella serie tv “Hanno Ucciso L’uomo ragno - la vera storia degli 883” prodotta da Sky Studios e Groenlandia da Matteo Rovere e diretta da Sydney Sibilia (Mixed by Erry, Smetto quando voglio, L’incredibile storia dell'isola delle rose). Max e Mauro sono compagni di banco al liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Pavia, amano i fumetti (Pezzali oggi possiede una collezione di circa 1300 pezzi), la musica punk e cominciano ben presto a comporre canzoni. Il loro esordio risale al 1988 nel programma di Jovanotti su Italia 1 presentandosi con il nome provvisorio “I Pop”, un gioco di parole tra hip- hop e pop, portando un brano in inglese intitolato “Live in the Music” con sonorità rap. Ma sarà solo a seguito del colloquio con Claudio Cecchetto che i due inizieranno a lavorare su nuovi brani musicali in italiano e cambieranno il nome del gruppo da in 883, prendendo spunto dalla cilindrata del modello base della popolare motocicletta “Sportster” della Harley-Davidson.
Con il Festival di Castrocaro e il brano spartiacque “Non me la menare” viene finalmente alla luce il cavallo di battaglia del duo: scrivere e cantare delle storie vere, quelle di un qualsiasi adolescente, e farlo in modo semplice. C’è da dire che dietro la fama degli 883 si nasconde anche un ottimo tempismo, perché i due ragazzacci di Pavia con il loro umorismo e la loro versatilità, spaziando tra vari generi musicali, unendo il pop, il rock e il rap, sono riusciti ad atterrare nel panorama musicale italiano che non aveva mai avuto a che fare con qualcosa del genere. Gli anni Novanta infatti sono stati gli anni della rivoluzione pop, di Jovanotti, di Eros Ramazzotti, di Zucchero, e hip hop, nascono gli Articolo 31 e muovono i primi passi Fabri Fibra (Verso altri lidi è del 1999), Neffa e tanti altri ancora.
Ma quando il successo li ha travolti, Max e Mauro, così giovani e così diversi, saranno riusciti a rimanere uniti? Spoiler, no. Come tanti già sanno, Mauro Repetto non prese benissimo quella popolarità arrivata un po’ per caso e a distanza di anni ha deciso di scrivere un libro (che uscirà a settembre di quest’anno) per raccontare quelli che furono i momenti di fama e di crisi che lo avevano portato a capire che forse, la musica, non era più il suo sogno. Il suo obiettivo infatti aveva un nome (e un cognome) bene diverso: Brandi Quinones. Un bel giorno Repetto mentre sfogliava una rivista di moda rimase folgorato dalla fotografia di questa splendida modella statunitense, e decise, mosso probabilmente anche dal desiderio di darsi al cinema, di lasciare l’Italia, i soldi, gli 883 e Max, di trasferirsi nella Grande Mela. Qui purtroppo fu al centro di una serie di sfortunati eventi perché non gliene andò bene una. Come ci si poteva aspettare, la Quinones gli diede un bel due di picche e fatto ancor più grave, quando volle darsi alla carriera da produttore cinematografico, fu raggirato da un presunto avvocato che gli fece perdere ben 20.000 dollari. Chissà come (e se) gli sceneggiatori avranno voluto reinterpretare tutta questa rocambolesca vicenda: non ci resta che aspettare i prossimi mesi per avere una risposta. Quello che è certo è che abbiamo grandi aspettative.