“Non è un film in stile Marvel. Anzi, è un film anti-Marvel”. Sam Pressman sembra avere le idee chiare su reboot di The Crow (Il corvo), in arrivo nel 2024. Pressman è il Ceo della Pressman Production (ereditata da suo padre Ed), la casa di produzione che aveva dato vita al primo film sul personaggio ispirato dalle graphic novel di James O’Barr. Eric Draven, il personaggio principale dell’opera, viene ucciso insieme alla sua fidanzata Shelly Webster nella cosiddetta “notte del diavolo”. La coppia avrebbe dovuto sposarsi il giorno seguente. Un anno dopo la sepoltura, un corvo si posa sulla tomba di Draven, picchiettando il becco sulla pietra. Poco dopo, l’uomo si risveglia ed esce dalla sua tomba. Torna in città e scopre che la banda di criminali che ha assassinato è fuori controllo. Dopo un primo scontro scopre di essere invulnerabile: le sue ferite guariscono immediatamente. Inizia così il suo viaggio in cerca di vendetta. Il protagonista della pellicola del 1994 è Brandon Lee, il figlio di Bruce. Durante le riprese di una scena che simulava uno scontro a fuoco, una delle armi sparò un proiettile che non era stato disinnescato. A essere colpito fu proprio Lee, che morì sul set, conferendo al film l’aura maledetta ben nota agli appassionati. Il corvo fu un grande successo e diventò uno dei cult più significativi degli anni ’90. Adesso, trent’anni dopo, il film troverà una nuova vita. La Pressman Production, insieme a Davis Films, Hassell Free Productions, Electric Shadow Company, ha tutta l’intenzione di rendere Il corvo un diretto rivale della Marvel. Eric Draven sarà interpretato da Bill Skarsgård, già protagonista di It, mentre faranno parte del cast anche Danny Huston (Succession) e la cantante FKA twigs. Il regista Rupert Sanders, il quale ha firmato il live action di Ghost in the Shell (con protagonista Scarlett Johansson) e Biancaneve e il cacciatore, ha intenzione di rispettare l’atmosfera “oscura, poetica e disturbante del fumetto”.
Il progetto per il nuovo The Crow è decisamente ambizioso. Per le riprese, avvenute tra Monaco e Praga, sono stati stanziati cinquanta milioni di dollari. Questo, però, sembra essere solo l’inizio. Come rivelato da Pressman, l’idea è quella di creare un universo narrativo che possa espandersi molto oltre i limiti del singolo film. Magari arriveranno i videogiochi, gli adattamenti animati e le serie. Per sfruttare al massimo un nome che è già leggendario. Certo, di sequel ce ne sono stati molti, ma nessuno ha saputo catturare l’atmosfera e la poesia del primo capitolo. Il pubblico, infatti, non ha risposto con lo stesso calore. L’affetto per la storia originale era troppo per essere dimenticato così velocemente. Ad ogni modo, il risultato delle riprese sembra essere soddisfacente. Dice ancora Pressman: “Il Corvo è stato una fondamentale per la nostra azienda e sono davvero orgoglioso dei progressi e del lavoro fatto finora. Credo che il film lascerà la gente a bocca aperta”. Il corvo racchiude molti significati per chi è appassionato di supereroi e di fumetti: la vicenda di Brandon Lee ha sicuramente conferito all’opera quell’elemento inspiegabile che definisce il destino di certi film. Sarà una grande opportunità quella di rivedere Il corvo di nuovo al cinema. Non si deve aver paura di profanare la storia originale. Come il corvo del fumetto, i protagonisti riporteranno alla vita il corpo maledetto di un’opera che non merita di rimanere intoccabile. Al contrario, il cinema è ciò che permette di mantenere in vita le emozioni e le storie. Perché non è amore lasciare che qualcosa resti chiuso in soffitta a prendere la polvere.