“Ti ama come può amarti”. L’amica geniale è uno di quei romanzi che andrebbe letto più volte nella vita, ad età diverse, per riuscire a comprenderlo fino in fondo. Per poter avere quel bagaglio d’esperienza e maturità tale da fare nostra quella deriva sentimentale che rende Lenù, una delle due protagoniste, facilmente detestabile per gran parte del tempo. E la trasposizione tv, arrivata alla sua quarta e ultima stagione, ne è la prova definitiva. E lo fa in modo magistrale, con una Lenù (interpretata da Alba Rohrwacher) che prende vita dalle pagine di carta con tutte le sue debolezze e fragilità. Una su tutte l’amore distruttivo per Nino Sarratore (interpretato da Fabrizio Gifuni), un legame che (spoiler) non riuscirà mai a spezzare del tutto. Un sentimento da cui si lascia volutamente consumare. E sono i momenti vissuti e rubati con Nino a scandire il suo tempo, rilegando se stessa e la sua famiglia in un piccolo angolino. È tutto in funzione di Nino Sarratore.
Lenù mette Nino prima di ogni cosa, anche prima del benessere delle sue due bambine, trascurandole. Ama lui, vuole lui, il resto diventa solo un contorno sfocato che perde poco a poco importanza e consistenza. Criticarla, giudicarla, per le sue scelte viene facilissimo. Tutti tentano di aprirle gli occhi, di farle capire chi è realmente Nino. Ma la paura di perderlo la fa vivere in una bolla che niente riesce a scoppiare, e che le fa accettare ogni cosa. Le bugie continue, i tradimenti, la presenza e perfino la gravidanza della moglie di lui. Quanto può sopportare un cuore prima di spezzarsi? Lenù sbaglia, ma il suo comportamento può, per certi versi, essere compreso: chi non ha avuto un Nino Sarratore nella propria vita? Quell’amore tossico che ti fa vivere costantemente sul bordo del precipizio, che ti consuma dall’interno finché non rimane niente. E dal fondo risalire non è facile. Lenù continua ad arrancare e, mentre parla di emancipazione femminile, vive in funzione di un amore malato e di un uomo che la manipola solo per assecondare i suoi bisogni. Lenù vive il sogno d’amore che aveva accarezzato da bambina, e si lascia annullare dal narcisismo tossico di lui. Nino, che prima ti succhia la vita e poi ti abbandona.