image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“Non credo in niente” di Marzullo è un pugno nello stomaco. E nel film c'è una verità che fa male

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

29 giugno 2024

“Non credo in niente” di Marzullo è un pugno nello stomaco. E nel film c'è una verità che fa male
“Le prime volte” in amore del cinema. E chi se le dimentica. Questo il titolo della rubrica di MOW dedicata agli emergenti. Quanti giovani attori, registi, sceneggiatori ci sono in Italia di cui non si parla mai? Troppi. E allora iniziamo a conoscerli. Questa volta sotto i riflettori: “Non credo in niente” di Alessandro Marzullo. Il film presentato lo scorso anno alla 59ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro continua ancora oggi a riempire le sale della Capitale. Un'analisi sui sogni che svaniscono, i trent'anni, i raccomandati e...

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Non credo in niente di Alessandro Marzullo è il primo lungometraggio girato in pellicola da 16 millimetri del suo regista e sceneggiatore, un viaggio nella vite notturne di quattro ragazzi alla soglia dei trent'anni, che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, nonostante il piano di vita cucito da ciascuno di loro cominci a vacillare. Protagonisti senza nome, perché nessuno li chiama nello scorrere del tempo ma anche della narrazione. Nessuno li cerca. I loro sono appellativi generici che appaiono soltanto nei titoli di coda. Una storia violenta e amara che sa di nichilismo, appiattimento e di incertezza, quella di un gruppo di giovani che cercano di inseguire il loro sogno, l’Arte, ma non ci riescono. Il film è diviso in quattro racconti in cui i personaggi diversi e lontani si avvicinano, senza mai toccarsi davvero, soltanto in un luogo: il paninaro. Un venditore ambulante di bibite e panini che con il suo chiosco aperto durante le ore notturne incontra a turno tutti i protagonisti in cerca di conforto, e lui, battendo scontrini e dispensando perle che hanno più il sapore delle frasi fatte, cerca di rischiarare il buio delle loro esistenze sconnesse. 

20240629 132615385 5919
Manifesto di "Non credo in niente" di Alessandro Marzullo

Centocelle (Giuseppe Cristiano) è un aspirante attore scontroso e silenzioso che alterna rari provini a sesso occasionale, amico di Meccanico (Gabriel Montesi) un uomo logorroico ma, si pensa, ben ammanicato con il mondo del cinema. La valvola di sfogo per Centocelle è solo il paninaro che una sera esclama: “So’ tutti raccomandati in questo Paese der caz*o! Non ci sono più gli artisti de ‘na vorta… Adesso ci sono sempre le stesse facce, ma chi se li straincu*a? A me m’hanno rotto er caz*o! Al cinema non ce vado più!”. Centocelle è il ritratto di centinaia di migliaia di aspiranti attori che sognano un futuro in questo settore ma che dopo svariati sacrifici, scendono a patti con le cose, scorgono il fallimento e si credono perduti per sempre. Perché un provino va male, perché non sono riusciti ad entrare nell’ennesima scuola di cinema e così, arrivati i trent’anni e con essi il malessere di una adolescenza abbandonata e l’arrivo di un’età adulta che non può esimersi dalla Responsabilità, si chiedono dove sia finita la speranza.

Jonio (Mario Russo) e Cara (Renata Malinconico) sono una coppia di ragazzi che condividono la passione per la musica. Lui suona il violino, lei il pianoforte. Un giorno vengono divorati dalla crisi esistenziale perché si rendono conto che lavorare al ristorante per pagarsi i corsi e finanziare la libertà di un futuro da professionisti nel campo della musica, semplicemente stanca. Incomiciano a pensare che la loro condizione sia immutabile. La matassa rovinosa della quotidianità pesa, Cara decide di presentare domanda al concorso per diventare insegnante di musica mentre Jonio vuole scappare via lontano. La numero 4 (Demetra Bellina) di lavoro fa la hostess di volo che sogna di fare la cantante e in un bar, una sera, fa amicizia con il receptionist dell'hotel in cui alloggia (Antonio Orlando), un ragazzo introverso che ama la scrittura e annota costantemente su un quaderno frasi ed eventi della sua vita.

"Non credo in niente" di Alessandro Marzullo
"Non credo in niente" di Alessandro Marzullo

Ognuno di questi ritratti mostra una soffocante presa di coscienza su quei lavori che dovevano essere momentanei e che invece rischiano di durare per sempre. Nanni Moretti in Ecce bombo ci faceva vedere dei giovani che cercavano mille modi per ammaz*are la noia, per ripartire, chissà dove, chissà come, l’esatto opposto ci mostra nel 2024 Non credo in niente. Il film di Alessandro ci dice che i giovani di oggi sono in questo diversissimi da quelli di un tempo. Se nel secondo lungometraggio di Nanni Moretti i coetanei di Piazza Mazzini solevano riunirsi e ritrovarsi per risolvere se stessi e la noia (invano) senza alcun sogno, i protagonisti del film di Marzullo, che assomigliano a molti nostri amici, sanno bene cosa vogliono, ci provano ma non riescono, scoprono la “menzogna”. Come diceva Nietzsche in Ecce Homo: “Io per primo ho scoperto la verità proprio perché per primo ho fiutato la menzogna”, un pensatore “antipolitico” che nella sua filosofia non ha mai nascosto la sua amarezza nei confronti di una sistema e di una società stanca e avviluppata in un mantello di incertezza. Così i personaggi di questa storia comprendono dopo anni spesi a investire su quelle che credevano sarebbero divenute un giorno le loro professioni, affrontano la cruda e nuda realtà delle cose. Questo film è amato dai ragazzi della Capitale (e non solo) perché si sentono rappresentati. La mole di gente con gli occhi rossi che dalla poltrona continua a distanza di un anno ad assistere allo svolgersi degli eventi e alla dispersione dei sogni sul grande schermo, è ciò che dà speranza perché qualcosa si muova, la conferma che il cinema giovane emergente fatto di enormi sacrifici (il film è stato realizzato con un budget risicatissimo) serve a noi ma anche alle vecchie generazioni, un monito affinché queste ultime si diano una svegliata, scoprano film come quello di Alessandro, guardino come son cambiate (e spesso peggiorate) le cose negli anni, smettano di trattarci come scansafatiche che si piangono addosso e comincino a comprenderci.

"Non credo in niente" di Alessandro Marzullo
"Non credo in niente" di Alessandro Marzullo
https://mowmag.com/?nl=1

More

Il lato oscuro di “Parthenope”: cosa succede quando un film va oltre il mito di Napoli? Nasce il film La notte è un giorno dispari...

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

C'è sempre una prima...

Il lato oscuro di “Parthenope”: cosa succede quando un film va oltre il mito di Napoli? Nasce il film La notte è un giorno dispari...

Siamo tutti “Animali randagi”, come Giacomo Ferrara e Andrea Lattanzi, o quasi. Ecco perché il film di Maria Tilli fa bene al cinema (e alla società)

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

C'è sempre una prima...

Siamo tutti “Animali randagi”, come Giacomo Ferrara e Andrea Lattanzi, o quasi. Ecco perché il film di Maria Tilli fa bene al cinema (e alla società)

Davvero Alice Rohrwacher farà un film muto? Cosa sappiamo e perché la mostra “Bar Luna” fa piangere, ma non è come pensate...

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Top o flop?

Davvero Alice Rohrwacher farà un film muto? Cosa sappiamo e perché la mostra “Bar Luna” fa piangere, ma non è come pensate...

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Davvero Alice Rohrwacher farà un film muto? Cosa sappiamo e perché la mostra “Bar Luna” fa piangere, ma non è come pensate...

di Ilaria Ferretti

Davvero Alice Rohrwacher farà un film muto? Cosa sappiamo e perché la mostra “Bar Luna” fa piangere, ma non è come pensate...
Next Next

Davvero Alice Rohrwacher farà un film muto? Cosa sappiamo e...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy