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2023, siete pronti all’anno del blu? Da Meloni a Von Der Leyen, velluto, istituzionale e pure roseale

  • di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

16 dicembre 2022

2023, siete pronti all’anno del blu? Da Meloni a Von Der Leyen, velluto, istituzionale e pure roseale
Dalle passerelle della moda, alla prima del teatro alla Scala, passando per le tonalità delle collezioni autunno inverno 22/23: è il blu che domina. E le istituzioni si piegano al dettame cromatico. E nel frattempo ecco anche le note di “Blu Roseale”

di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

Dalle passerelle della moda, alla prima del teatro alla Scala, passando per le tonalità dell'A/I 22/23: è il blu che domina. E le istituzioni si piegano al dettame cromatico: l'europea Ursula Von Der Leyen, la premier Giorgia Meloni, anche la fidanzata del sindaco Beppe Sala Chiara Bazoli e la figlia del presidente della Repubblica, Laura Mattarella: tutte in nuance blu. Ma il colore è anche simbolo di malinconia, tristezza o depressione, che si esprime con note musicali: dagli Eiffel 65, a "Violet Blu", fino al reggae dei carrugi di Genova, col "Blu Roseale" che, tra le voci del coro, conta anche un "attivo membro" della ciurmaglia di redazione di MOW.

Von Der Leyen, Meloni e Chiara Bazoli, tutte in blu come gli Eiffel 65
Von Der Leyen, Meloni e Chiara Bazoli, tutte in blu come gli Eiffel 65

"Blue, Da Ba Dee, Da Ba Da" cantavano sul finire degli anni 90 gli Eiffel 65: italianissimo gruppo il cui esordio col botto e la conseguente scalata delle classifiche del pianeta, ha reso la canzone un "grande classico" della musica dance in salsa tricolore. Il brano identifica il gruppo: le parole robotiche e l'arrangiamento, curato da Gabry Ponte, uno dei tre membri originali della band nata a Torino, hanno un ritmo conquistante. Ma erano anni in cui si vendevano, al prezzo di ventimila lire (uguale meno di dieci euro), le canzoni dell'album stampate su stiloso CD. Il singolo è diventato una pietra miliare della musica dance all'italiana, nonché ha decretato il successo della band che, dal 1998 al 2003, ha staccato decine di milioni di canzoni vendute.

E il rapporto tra colore blu e note musicali è testimoniato anche dal famoso genere originario del Sud degli Stati Uniti. Blues ha una "s" plurale, perché è mutuato da alcune espressioni degli ex coloni inglesi dall'altra parte dell'Atlantico: "to have blue devils" (avere i diavoli blu), che è comunemente noto oggi come sinomimo di malinconia e tristezza o depressione, ma in realtà è un riferimento a una potente bevuta e all'ubriacatura da alcolici. "Avere i diavoli blu" equivale a essere allucinati poiché in astinenza da alcool, oppure straparlare, cantare o sbiascicare, a seconda della gravità della propria dipendenza. Questo è inteso nell'accezione originale di oltre 3 secoli fa, poi si è evoluto in "blues" di pari passo al genere musicale, nato negli Stati Uniti e diffusosi in tutto il mondo. Il nostro bluesman d'Italia è Zucchero.

Dopo quasi 25 anni si assiste oggi a un enorme ritorno della cromia negli interessi del pianeta. Già le ultime sfilate di Moda del 2022 avevano decretato un'invasione di blu nei migliori armadi, durante la stagione invernale Autunno e Inverno. Secondo il più classico effetto delle cellulle-specchio, tanto blu si è visto sulla passerella del Teatro alla Scala di Milano: il momento istituzionale, aristocratico e mediatico, della Prima, durante il giorno festivo di Sant'Ambroes, il 7 dicembre a Milano. "Il successo è che cosa? Quando tutti indicano la stessa cosa" (cit. Fabri Fibra) e infatti anche Ursula von der Leyen è apparsa in elegante abito blu nel palco d'onore meneghino. Ma era coordinata alle scelte cromatiche del premier italiano Giorgia Meloni: un abito lungo e mantella per coprire le ignude spalle, disegnato da re Giorgio Armani. E "io sono Giorgia", mica è l'unica: era in blu anche la figlia del presidente della Repubblica, Laura Mattarella, oltre alla suddetta presidente tedesca della Commissione Europea, così come la "first sciura" di Milano: Chiara Bazoli, figlia dell'omonimo presidente emerito di Banca Intesa spa, nonché fidanzata di 13 anni più giovane del primo cittadino di Milano, Beppe Sala. Affari di famiglia, ZTL e nuance blau.

Nella serata di gala meneghina si è visto anche tanto velluto, ovviamente su capi d'abbigliamento in colore blu. Proprio come il famoso capolavoro, datato 1986, di David Lynch: lungometraggio che creò immediato scandalo e ne fu impedita la proiezione durante il Festival del Cinema di Venezia. La storia ritratta da David Lynch, col proprio canonico stile, è un giallo astratto, con avventure perverse ed è presente una giovane attrice italiana: Isabella Rossellini, che nei fotogrammi dei film è tutta ignuda. Per i dissensi tra direttore artistico e produzione, nonché in omaggio alla memoria dei genitori, il regista Rossellini e l'attrice Ingrid Bergman, ne fu impedita la visione durante la mostra di Venezia. Isabella Rossellini all’epoca era la giovane compagna del regista David Lynch e nel film canta dal vivo la canzone "Velluto Blu", da cui trae il titolo il lungometraggio.

Belin, stai sul pezzo. A dicembre 2022, non dal foyet della Scala di Milano, ma da un concerto a Genova, arriva il "Blu Roseale" ma in salsa reggae, di Alessandro Ferrari. Il cantautore ha appena pubblicato l'album "Inventanni" e durante l'esibizione dal vivo tra i carrugi de La Superba, si scorge anche un pezzettino di MOW. Sulle soffici note musicale di "Blu Roseale" ha esibito le proprie competenze da corista la nostra ottima fotografa Francesca Ricciardi, che è "attivo membro" della ciurmaglia, composta da giornalisti e collaboratori della redazione, che è capitanata dal direttore Moreno Pisto e crea il magazine che stai scrollando ora.

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