Dall’11 al 13 ottobre MOW sarà a Pietrasanta per il festival dell’editoria indipendente Libropolis. Ora vi spieghiamo perché. Sta succedendo qualcosa che cambierà il nostro giornale e c’entra il direttore Moreno Pisto. Partiamo dall’inizio. L’evento è dedicato alla cultura eretica, a tutto ciò che sta sparendo dal dibattito pubblico. È un festival politicamente scorretto e l’unico modo per essere davvero politicamente scorretti, ormai, è andare contro non solo al politicamente corretto, ma anche al politicamente scorretto, che è una finta alternativa che serve solo a scaldare l’algoritmo. Per questo lanceremo un libro che non esiste. Ancora. Di solito i libri vengono lanciati quando sono già in libreria, o almeno quando stanno per arrivare. Noi per ora vi diamo solo una data: 15 dicembre, ma non prendetela troppo sul serio. A Libropolis Moreno Pisto presenterà il suo nuovo libro, Resistenza intellettuale, pubblicato da Nfc edizioni. Il pensiero, per come è sempre stato inteso, è arrivato alla fine della sua era. Cambia tutto. Siamo sempre più automatizzati e arriveremo a smettere di pensare. Sta iniziando una nuova era e quello che accadrà sarà inevitabile. Ora siamo tutti tracciato e l’obiettivo è uno solo: condizionarci su tutto. Anche il concetto di libertà si sta modificando e dobbiamo guardare a un modo nuovo di concepirlo, diverso da come siamo abituati a considerarlo. Dobbiamo guardare all’Asia, alla Cina. Puoi fare quello che vuoi, a patto che tu ti faccia tracciare, ovvero condizionare, quindi controllare. È la grande illusione della libertà e in Occidente, secondo Pisto, le cose non sono diverse. La dittatura dell’algoritmo, lo shadwoban, le tendenza, il traffico. Siamo liberi di fare ciò che ci permettono di fare. Non è un caso che non si possano più pubblicizzare e valorizzare sui social come Instagram i contenuti politici. Ci vogliono buoni, dobbiamo vivere un’esistenza pacifica, serena, e non fare nient’altro.
Se questa è la fine cosa ci resta? Il lucidismo, che illumina questa realtà poco prima della sua scomparsa. È l’ultimo barlume prima del buio. È la consapevolezza al di là delle parti e delle tifoserie (destra e sinistra) di ciò che sta per accadere. Alcuni dei più grandi filosofi sono stati dei pensatori lucidisti, ma basta pensare ad alcuni intellettuali del nostro tempo, da Fabrizio De André a Pier Paolo Pasolini. Nomi che oggi sono costretti a sopravvivere, davvero, in modo clandestino. Il lucidismo è invece un tentativo di rivendicare il valore della filosofia. Per farlo era necessario rendere Resistenza intellettuale un libro per il nostro tempo. Per questo è frammentato, composto da lunghi aforismi che non rispecchiano solo l’istintività dell’autore, ma anche il mondo in cui viviamo e la capacità di attenzione delle persone e dei possibili lettori. E resistenza intellettuale non è altro che questo, reggere fino al crollo, ritardando il momento del grande buio del pensiero o scegliere di fuggire da un tracciamento e dal controllo totale. Si tratta di una forma di eremitaggio contemporaneo. Per questo a Pietrasanta, l’11 ottobre, inizierà un viaggio allucinogeno nel pensiero lucidista con una performance in due parti prima dell’annuncio del libro. Due attori, Gianni Miraglia (nella parte dell’eremita) e Luca Malinvani (un soldato di ventura), interpreteranno a modo loro dei passi del libro, delle invettive che verranno urlate di notte, in giro per le strade, in faccia alla gente. Fino alle 17:00, quando inizierà la vera performance, che verrà anche ripresa in video. Abbiamo detto che tutto questo cambierà anche il nostro giornale. Come? Resistenza intellettuale inaugura l’avvio di una collana di MOW con Nfc incentrata sul lucidismo. È il pensiero che dà fastidio, quello su cui si basa da sempre MOW. Ora in una nuova forma che supera il semplice articolo e diventa libro. Anche questa è resistenza intellettuale.