Ma quale Joker e Joker. Anche a me, all’inizio, la copertina dell’Espresso con Chiara Ferragni truccata da Joker mi era sembrata geniale. Ma poi. Poi ho visto il video nelle store di Instagram di Chiara Ferragni e il Joker è scomparso: Chiara Ferragni non è il Joker, minchia è Barbara D’Urso. Sono rimasto allibito, i due volti (quello della D’Urso era fresco nella memoria dall’intervista con Mara Venier) si sono sovrapposti, morphizzati. Non solo le parole, ma l’atteggiamento umile, la luce negli occhi come di una commozione trattenuta a stento, il ritmo della voce che rompe (non siate maliziosi, quando un cavallo dal trotto passa al galoppo, facendosi eliminare, si dice che “ha rotto”) e rompe passando da un’andatura all’altra attraverso un tremolìo che non può venire altro che dal cuore, col cuore, per il cuore. Sia il cuore di Barbara D’Urso che di Chiara Ferragni sono della ggente, per la ggente, con la ggente (sempre con due g). E, in maniera identica, loro due sono sempre grate alla ggente, perché la ggente sono la loro forza, è per la ggente, con la ggente che trovano la forza di alzarsi ogni mattino, perché il sostegno della ggente è lì, presente, si percepisce, non passa inosservato. Il pubblico per Barbara D’Urso e i follower per Chiara Ferragni: sempre di ggente si tratta. Di ggente che ha fatto sentire la propria vicinanza e sostegno alla D’Urso, che non ha ancora superato il lutto di essere stata estromessa da Mediaset, e a Chiara Ferragni, in questo momento difficile. Comunque stanno bene, dai. Lo dicono: “sto bene”. E poi arriva immancabile quell’ “anche se”. Ed è quel “anche se” che la ggente vuole sentire, vuole sapere dove il dolore alligna nel cuore della D’Urso e della Ferragni, per potere fare sentire potente la voce della gente che consola, che sta vicina, che non abbandona. Per un attimo (che dura tutt’ora) ho avuto il dubbio che Chiara Ferragni e Barbara D’Urso fossero la stessa persona. Le avete mai incontrate insieme nella stessa stanza?
Perché tutto coincide, tutto segue lo stesso copione, copione in senso lato, ovviamente, perché loro non si preparano i discorsi, le loro parole escono in diretta tv o streaming dal cuore, con il cuore per il cuore della gente, è una sintonia di anime. Dice più o meno la Ferragni da New York: “Sono qui per qualche giorno per lavoro, volevo ringraziarvi tutti, per le centinaia di messaggi a proposito di quella ‘bellissima’ cover. Sono momenti difficili però davvero, mi aiutate tantissimo, mi state sempre vicino, e questa cosa non passa inosservata. Voi ci siete e questa cosa per me è importantissima”, poi manda un bacino e posta un messaggio “You’re loved and supported more than you ever know”, non si sa chi ha mandato questo messaggio, ma significa “sei amata e supportata molto più di quanto tu sappia” che è un superlativo d’affetto visto che Chiara lo sa quanto è amata dalla ggente. Ma anche la D’Urso lo sa, perché, ha raccontato dalla Venier, più o meno: “Anche durante il Covid io ero lì, a fare compagnia agli italiani, a farli cantare dal balcone”. (Ah è stata lei?) E poi quel leggero velo, come una pennellata sfiorata di fard color “vittimismo”, che però non è, come i maligni, cattivi, odiatori, credono, un vittimismo rivolto alle vicissitudini della vita, è più un vittimismo in cui traspare il dolore che si è dato alla ggente, la D’Urso con la sua assenza, la Ferragni con la costrizione subita dai suoi follower a supportarla. Perché, dice ancora più o meno la D’Urso: “Bisogna sorridere, ma non tanto per se stessi, per gli altri, per regalare un sorriso agli altri”. E la ggente lo sa che Barbara D’Urso non è Barbara D’Urso per se stessa ma per la ggente, così come Chiara Ferragni non è la Ferragni per se stessa, ma per i follower. È tutto uno spandere di sentimenti, di cuore, di ggente, di volemose bene, che ho trovato identico tra la Ferragni e la D’Urso tanto da farci sospettare che abbiano entrambe lo stesso ghostwriter o se addirittura la D’Urso non fosse la ghostwriter della Ferragni. Io so solo che nei pochi secondi di quel video della Ferragni su Instagram ho dimenticato il Joker, il Pandoro, le uova di Pasqua e nella mia mente si è solo stampata Barbara D’Urso, sovrapposta alla Ferragni, come un’unica voce, un’unica incarnazione. E ho pensato con orrore, sperando che non sia vero, che tra i follower della Ferragni forse ce ne sono di falsi. E questo mi ha trafitto il cuore: la falsità. Ma come si fa a essere falsi! Perché se quei follower fossero falsi non saprebbero quanto amore vero si stanno perdendo.