Quelli di Papa V, Nerissima Serpe e Fritu sono nomi legati inscindibilmente da quel “Mafia Slime” uscito nel gennaio 2021, con cui si sono accaparrati l’attenzione del pubblico di settore. A quasi quattro anni di distanza è uscito il secondo capitolo, “Mafia Slime 2”, lavorato non più in modo casalingo, ma con la stessa struttura che si mette in moto per i grandi dischi, coinvolgendo gli artisti più in voga del genere, da Guè e Rasty Kilo a Tony Boy e Artie 5ive. Per presentare alla stampa il progetto hanno affittato una sala al Palazzo del Cinema Anteo di Milano, dove prima di far ascoltare i propri brani, hanno proiettato il trailer che ne anticipava i titoli. Nerissima, Papa V e Fritu condividono le origini e la vita presente. Nerissima e Fritu, il produttore del duo, già lavoravano insieme quando Papa V, che di Fritu è il cugino, ha iniziato a registrare con lui. Da lì è nato l’affiatamento che poi è diventato Mafia Slime. Una fratellanza appiccicosa come la gelatina e sanguigna come il crimine. Se siamo abituati a vedere film sulla mafia o sulla vita dei gangster, non siamo affatto pronti a sentire le stesse storie narrate in musica. Per questo vediamo sempre più spesso puntare il dito contro i rapper che si dedicano a questo tipo di storytelling, dimenticandoci che l’arte è anche finzione e immaginazione. Papa V e Nerissima Serpe compongono barre dal sapore cinematografico senza mai sembrare finti, ed è questo il vero talento, mantenere saldo il patto di fiducia tra chi scrive e chi ascolta. Quando Papa V dice “Contatto in Medio Oriente, sto mandando soldi in Pakistan”, non sta raccontando un fatto realmente accaduto, eppure c’è una vena di verità nelle sue parole. L’abilità di descrivere un mondo oscuro, che vive all’ombra della società, fatto di tossici, spacciatori e puttane è un dono che nasce dall’osservazione. Sicuramente Nerissima e Papa V hanno fatto esperienza di certe situazioni poco legali e poco sicure e per questo sono anche in grado di raccontare oltre a ciò che hanno visto anche quello che non hanno visto affatto.
Papa V, infatti, durante la conferenza stampa ha dichiarato che “genuino” è una parola che gli piace particolarmente e che, per quanto possano sembrare goliardiche le sue canzoni, prende molto sul serio il suo lavoro. Questo disco di diciassette tracce, in cui si alternano testi più crudi e spacconi a testi più delicati e introspettivi, è la dimostrazione che verità e finzione non sono inconciliabili e che si può essere seri anche nel gioco. Così le immagini innocenti di Mario & Luigi del videogioco SuperMario e quella di Pippi Calzelunghe si intossicano in storie di droga metropolitane che realmente fanno da sottofondo nella veloce routine di ogni grande città (“Salgo in auto e metto il turbo come Mario e Luigi”). C’è da dire che se è vero che il loro pubblico più affezionato è quello più incline al gangsta rap, loro si sono dichiarati più soddisfatti, a ragione, per i pezzi più intimi, come “Bugie”, “Ogni Notte”, “A lei” o “In Hotel”, dove Fritu ha sfoggiato i suoi migliori beat. Nella triade Papa V-Nerissima Serpe-Fritu l’uno sprona l’altro, spingendosi reciprocamente a dare il meglio e a sperimentare oltre la propria zona di comfort. Il risultato è un plotone di talenti lanciati nel rap game pronti a combattere per le loro barre, che sono e devono restare scomode e vere. “Auguro a tutti di avere qualcuno che dica le cose più scomode e vere” (da “Bugie”).