Rosa Chemical è quell’amico che c’è in tutte le compagnie: dice sempre la cosa sbagliata, ti mette a disagio con il black humor e ti viene quasi voglia di bloccarlo su Whatsapp per la quantità illegale di meme che manda. È anche quell’amico che dice tutto quello che tu vorresti dire ma sei troppo politicamente corretto per ammettere che anche tu vorresti usare la “parola con la n” senza sentirti una mer*a. Perché sì, diciamocelo: quando siamo in mezzo agli amic tutti usiamo parole che non dovremmo mai usare. Ci sentiamo protetti, capiti, e sappiamo che tutto quello che diremo non verrà usato contro di noi. E ogni tanto un po’ di politicamente scorretto non fa male, diciamocela tutta. Rosa Chemical torna con OKAY OKAY 2 e c’è esattamente tutto quello che ci aspettiamo da lui: piedi, ambiguità sessuale, dissing (veri o immaginati da noi, chi lo sa) e sparate estreme al limite tra il grottesco e “la verità che nessuno vi dice”. A cinque anni da OKAY OKAY !!, suo progetto d’esordio ufficiale, Rosa Chemical torna a spaccare in due la scena italiana. C’è chi ascoltandolo lo definirà cringe e chi, invece, riconoscerà ancora una volta che nel suo nonsense c’è della follia e del genio.

A condividere il “viaggio” con Rosa Chemical per questo nuovo progetto ci sono Macello (uno che se lo guardi da lontano potrebbe quasi sembrare Tony Boy) e 18K, tra le nuove proposte del hardcore e rap più interessanti (che vi abbiamo anche segnalato, a dicembre, nei dischi migliori del 2024 secondo noi di MOW). Il primo accompagna Rosa in Ceo 2, continuazione del precedente brano Ceo. Qui praticamente è una gara a chi c’è la più grosso tra Rosa Chemical e… Rosa Chemical. Lui è il Ceo dello swag, dei piedi, del sesso. E Macello? Bestemmia (non so se “bipparla” male sia una scelta, ma…). Questa, onestamente, è l’unica cosa che mi rimane impresa anche dopo aver ascoltato il brano diverse volte. Potrei fare lo stesso discorso per 18K: conoscendo la sua musica questo feat non mi rimane particolarmente impresso. La perle vere arrivano con “2012 il primo pompin*o in un parco ed era pure coi denti / amo annaffiare le piante mentre mi ascolto canzoni violente / inalare popper e poi fare sesso con in sottofondo un film di Neri Parenti” e “bella ma le puzza la passera”. 18K avrà studiato a Harvard o a Oxford? Scherzi a parte, anche qui c’è tutto il senso di ascoltare un brano o un intero progetto di Rosa Chemical: se lo prendi sul serio dirai che è un rimasto, uno che dovrebbe smettere di fare musica, il classico “coso dipinto” (per fare una citazione di livello) che col rap non c’entra niente e, anzi, andrebbe bandito dalle piattaforme di streaming e non dai palchi per quello che dice nelle sue canzoni. Rosa Chemical è sboccato, non ha un filtro che sia uno e nei suoi testi dice cose gravissime e divertentissime allo stesso tempo. Non ci aspettiamo che sia Lucio Battisti, lo ascoltiamo e ci facciamo una risata. Non di lui, ma con lui.

