image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto la serie “Acab” con Giallini su Netflix. Ma com’è? I poliziotti sono veramente dei bastardi? E il “tempismo” con il caso Ramy…

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

9 gennaio 2025

Abbiamo visto la serie “Acab” con Giallini su Netflix. Ma com’è? I poliziotti sono veramente dei bastardi? E il “tempismo” con il caso Ramy…
È tornata “Acab”. La storia dei “poliziotti bastardi” del fortunato film di Sollima si è trasformata in una serie girata da Alhaique (ma con la produzione esecutiva dello stesso Sollima). È il nuovo Romanzo Criminale? No e alla fine c’entra poco o niente. Ma di certo è il racconto di un’Italia che in più di dieci anni non è mai cambiata del tutto. E con un certo tempismo con il caso Ramy…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

ACAB - All Cops Are Bastards, era il titolo del film di Stefano Sollima del 2012. Di quella storia e di quei “bastardi”, nella serie di Alhaique, non è rimasto quasi più nessuno. Cambia il cast ma non lo stato delle cose in Italia. Proprio ora, all’indomani del caso Ramy, che continua a scuotere profondamente le coscienze collettive, la serie Acab arriva con un tempismo che sfiora il profetico. Un racconto che sembra emergere dalle cronache di ogni giorno, trasformando il prodotto di Netflix in uno specchio spietato della realtà, dove il confine tra fiction e verità si dissolve nell’eco di un grido che ancora non riesce a spegnersi. “Chiudilo, chiudilo che cade. No, non è caduto”, si sente ripetere nel video reso pubblico in cui assistiamo all’inseguimento da parte dei carabinieri di Ramy Elgaml, il giovane morto a seguito dell’incidente a novembre scorso. E fa specie, anzi fanno venire i brividi le scene nella serie di Alhaique. Qui Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè, new entry femminile), Michele Nobili (Adriano Giannini) e molti altri ancora, ci appaiono già nei primi minuti come dei personaggi che non ci piacciono, dei poliziotti da cui vorremmo prendere ben presto le distanze. Certo, quando si parla di violenza. Eppure, d'un tratto, quella frase che lo stesso regista aveva dichiarato durante un’intervista ci torna alla mente. “Sono ossessionato dal punto di vista”, aveva ripetuto a Rolling Stone. “Io ho sempre bisogno di vedere le cose come le vedo io. Sono entrato nel progetto quando i copioni erano già in fase avanzata, ma ho parlato molto con gli sceneggiatori. La mia ossessione è il punto di vista, perciò ho voluto mantenere lo stesso punto di vista sempre, anche nelle scene degli scontri. Volevo sempre stare con i protagonisti in maniera molto soggettiva, vivere tutto dalla loro parte”.

Marco Giallini è Mazinga in Acab
Marco Giallini è Mazinga in Acab
https://mowmag.com/?nl=1

E così ci chiediamo: come avremmo reagito noi in determinati momenti, vestendo le divise di chi il Paese lo deve difendere, di fronte alla rabbia di alcuni tifosi che sfasciano una città intera. Lì reagire sarebbe stato giusto? Legittimo? In che modo? Dove inizia, se inizia, il giusto e dove e come si ferma l'errore irripetibile? Quello che possiamo criticare, con in mente le parole di Mattarella sulle manganellate delle forze dell’ordine contro gli studenti a Pisa il 23 febbraio, “con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”, è soltanto una serie, interessante e lenta, lentissima destinata a uno spettatore che ha voglia di pensare e non di essere solamente intrattenuto. Acab veicola i mostri, gli amori e i dolori dei protagonisti di questa storia (esplorando bene ogni personaggio, andando oltre la divisa). Il dramma di casa Nobili (Adriano Giannini), Mazinga che è sempre Mazinga, come nel vecchio film di Sollima. Forse solo più incazzato. Perché il tempo sembra non aver portato alcuna vera soluzione, solo una perpetuazione dei vecchi “casini”, sempre uguali, sempre presenti, come se il sistema e le sue contraddizioni fossero rimasti inalterati. Si aggiunge però come un desiderio agognato di un'Italia fatta da menti nuove, perché come ha raccontato lo sceneggiatore Gravino a Il Manifesto: “È oggettivo che dopo il G8 di Genova c’è stato un ripensamento sostanziale su certi modi di fare, alcuni capi della polizia, penso ad esempio ad Antonio Manganelli (citato nella serie come 'maestro' del poliziotto buono), hanno aperto un dibattito vero tra gli agenti”. E alcune preoccupazioni, come l’angoscia da parte di Nobili di registrare tutto quello che accade durante una protesta così da essere pronto, nel caso partisse una gogna social, a rispondere. Come a dire che la verità è forse un’altra, quantomeno più complessa. Come che rispondere a pochi serva per difendere molti?

Il cast di Acab
Il cast di Acab
https://mowmag.com/?nl=1

More

Abbiamo visto “Maria” di Larraín al cinema. Com’è? Un film grandioso (in tutti i sensi): l’anima della Callas (Angelina Jolie), i silenzi che fanno male e un palco che prende fuoco. E Favino e Rohrwacher…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

fuori concorso

Abbiamo visto “Maria” di Larraín al cinema. Com’è? Un film grandioso (in tutti i sensi): l’anima della Callas (Angelina Jolie), i silenzi che fanno male e un palco che prende fuoco. E Favino e Rohrwacher…

Abbiamo visto Emilia Pérez al cinema, ma merita l’Oscar? Ecco perché il film di Audiard è un miracolo contro l’omologazione. E il doppiaggio di Vladimir Luxuria…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

alleluja

Abbiamo visto Emilia Pérez al cinema, ma merita l’Oscar? Ecco perché il film di Audiard è un miracolo contro l’omologazione. E il doppiaggio di Vladimir Luxuria…

Chiediamo scusa a Umberto Eco: l’invasione degli “imbecilli” ci sta distruggendo? Ci mancavano solo gli hater su Cecilia Sala e Alberto Trentini. Lettera aperta da un ex drogato di social

di Gianni Miraglia Gianni Miraglia

rehab digitali

Chiediamo scusa a Umberto Eco: l’invasione degli “imbecilli” ci sta distruggendo? Ci mancavano solo gli hater su Cecilia Sala e Alberto Trentini. Lettera aperta da un ex drogato di social

Tag

  • Cinema
  • Marco Giallini
  • Netflix
  • Serie tv

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Luca Marinelli, la “sofferenza” di interpretare Mussolini e la "patente di sinistra" è un male necessario? Per Paolina Saulino sì: "Altrimenti al cinema non si lavora". Ma di storia cosa ne capisce?

di Paola Saulino

Luca Marinelli, la “sofferenza” di interpretare Mussolini e la "patente di sinistra" è un male necessario? Per Paolina Saulino sì: "Altrimenti al cinema non si lavora". Ma di storia cosa ne capisce?
Next Next

Luca Marinelli, la “sofferenza” di interpretare Mussolini...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy