Qui-Gon Jinn ci indica la via, quella che permette a un attore molto alto, molto bravo e ben identificato con un genere di cambiare nella sua “seconda giovinezza”, spostando il focus su ruoli più divertenti. È il processo inverso rispetto a quello di Hugh Grant, che dalla commedia romantica ora si è preso sul serio e preferisce impersonare assassini e fanatici in film horror. Liam Neeson, ha alle spalle una carriera costellata da personaggi seri, profondi, ma soprattutto particolarmente brillati, decisamente poco goffi, e inclini alla vendetta privata.

Basti pensare alla trilogia d’azione Taken, o Un uomo al di sopra della legge e gli strascichi di quell’epoca d’oro, da Un uomo tranquillo a L’ultima vendetta. È un attore riconoscibile, con uno stile attoriale molto specifico. Ha fatto grandi film. Silence di Martin Scorsese, per esempio, nelle vesti di un missionario scomparso in Cina. O The Silent Man, sul vicedirettore dell’Fbi Mark Felt. E chiaramente Schindler’s List, che gli valse una nomination agli Oscar (ma anche Michael Collins, I miserabili, Rob Roy).

Qualche commedia, è vero, c’è stata. Il piccolo capolavoro di Richard Curtis, Love Actually, merita una menzione d’onore. Poi una costellazione di film d’azione tagliati su misura. Quelli già citati e ancora Caccia spietata (con Pierce Brosnan), L’ombra della vendetta, Unknown e Run all night. Quasi lo stesso film riproposto sotto diverse angolature. Questa doppia anima ha permesso a Neeson di essere decisamente popolare, nonostante sia riuscito a conservare una caratura speciale, che va ben oltre il suo impegno nel cinema di genere.

Ora, però, la svolta. Con il remake di Una pallottola spuntata, l’uomo tranquillo più pericoloso e meno tranquilla del grande schermo è ridicolmente bravo a risolvere casi creando problemi. Una sorta di contrappasso autoinflitto, da The Big Man a Frank Drebin Jr, che mostra le mutande sotto una gonna in una banca durante una rapina. Liam Neeson ha le palle, anche di cambiare e diventare, con successo, un attore comico di serie A. Quando hai il talento, e la scuola, puoi fare tutto.

C’è anche chi parla di una liaison con Pamela Anderson, co-star del film. Questa seconda giovinezza è allora una seconda primavera cinematografica, destinata probabilmente a durare, visto il successo di questo primo interessante capitolo. La domanda da farsi è: riuscirà a portare avanti le due identità, quella nuova di attore comico e quella di anziano, ma violentissimo e caparbio, maestro dell’azione? Il potere dello jedi non lo abbandona e a 73 anni performa come un ragazzo affamato di storie, di ciak e, perché no, di copertine (anche di gossip). Tutto, chiaramente, meritato.
