La terza stagione di Vita da Carlo è come un terzo appuntamento con una persona che ci è sempre piaciuta. Nella prima stagione, abbiamo incontrato un uomo un po' timido, nella seconda abbiamo avuto modo di conoscerlo meglio, con un Carlo Verdone alle prese con una miriade di problemi familiari (Monica Guerritore è la moglie, Caterina De Angelis la figlia e Antonio Bannò il genero) vicini eccentrici e brevi storie d’amore. Ma è con questa terza stagione che Carlo Verdone ci sorprende davvero, svelandoci un'altra parte di sè: la sua grande passione per la musica. Ogni episodio (sono disponibili su Paramount+ le prime cinque puntate) va veloce, ha ritmo, scivola via senza ostacoli, grazie a un cast azzeccatissimo ricco di new entry come Roberto D'Agostino, Serena Dandini, Ema Stockolma e Maccio Capatonda. Basta soltanto pronunciare il nome di quest'ultimo e avvicinarlo a quello del protagonista, Carlo Verdone, per far venire la voglia a chi è nato cullato dall'incontro tra la comicità assurda del primo e da quella intramontabile dell’altro (e ha fatto delle loro frasi dei veri e propri motti esistenziali), di cominciare a guardare la serie. Ma tra una Roma appassita “con i negozi tutti uguali” (come recita Verdone nel monologo che apre la prima puntata della stagione), e la nostalgia delle sane abitudini di una volta, la vera novità di Vita da Carlo 3 è un'altra.
“Arriva il momento di diventare spettatore degli altri. Ho deciso di accettare il ruolo di direttore artistico del prossimo festival di Sanremo” . Chissà da che parte penda quel filo sottilissimo che c'è tra la finzione e la realtà in questa serie tv, che ci sembra somigliare sempre di più alla vita vera del suo autore, regista e attore protagonista. Intanto possiamo dirvi che questa è la grande sorpresa della riuscitissima terza stagione di Vita da Carlo. Un sogno realizzato che non sapevamo di avere: Carlo Verdone sul palco dell'Ariston. Facciamo il suo nome per il 2026?