“La televisione italiana è molto regredita. E forse non solo la tv”. È la riflessione finale — e amara — che Aldo Grasso scrive sul Corriere della Sera, dopo aver commentato alcuni momenti recenti del piccolo schermo che, a suo avviso, sembrano testimoniare come una progressiva perdita di misura e sensibilità. Nel suo articolo Grasso riflette su una puntata del programma La volta buona, andata in onda su Rai1 il 17 giugno. Durante un dibattito sul tema dell’amore e dell’infedeltà, la conduttrice Caterina Balivo ha rivolto diverse domande a Maria Giovanna Elmi, volto storico della Rai, sul suo primo matrimonio annullato dalla Sacra Rota. Elmi ha preferito non entrare nei dettagli personali della vicenda, dichiarando di voler parlare piuttosto di Miami, ma la conduttrice avrebbe continuato a insistere sull'argomento. Grasso commenta così l'accaduto, e si interroga: “Si può tollerare una simile insistenza nei confronti di una signora che vuole solo difendere la propria intimità?”. Per poi aggiungere con parole forti: “Si può essere così sgarbati nei confronti di una figura storica della Rai?”. Ovviamente questa è solo l'opinione e la ricostruzione di Aldo Grasso.

Sempre nel suo articolo, Grasso estende la riflessione ad altri esempi recenti di televisione generalista. Si sofferma, in particolare, su una puntata de L’Isola dei Famosi, che ha visto protagonista il concorrente Dino Giarrusso. Scrive così Grasso nella rubrica, con un giudizio da cui chi scrive prende chiaramente le distanze: “Mi è capitato di assistere a uno sproloquio di Dino Giarrusso all’Isola dei Famosi: ancora una volta, la ex Iena ha mostrato tutta la sua arroganza, la sua insipienza, molto favorito dal contesto della trasmissione.” Grasso ha poi continuato duramente: “Serve a qualcosa prendersela con il ridicolo? A niente, verrebbe da rispondere. Il ridicolo è categoria metafisica: non avendo coscienza di sé è inscalfibile.” Il commento rigido di Grasso sembra poi, in un secondo momento, distendersi a riflessioni colme di nostalgia. Dal panorama televisivo odierno, che secondo Grasso appare in forte regressione rispetto a quarant’anni fa, ripensa a programmi cult che hanno segnato la televisione di ieri, oggi e domani. Come Quelli della notte con Renzo Arbore.
