Aldo Grasso, il critico televisivo del Corriere della Sera, ha visto il nuovo programma di Max Angioni, Max Working – Lavori in corso. E non si può dire gli sia piaciuto. La sua recensione parte così: “Il problema non è Max Angioni, il problema è la formula scelta”. Il format, prodotto da Blu Yazmine per Italia 1, propone una struttura insolita: Angioni si esibisce dal Teatro Civico Roberto De Silva di Rho, interagendo con il pubblico mentre vengono mostrati lunghi inserti televisivi delle sue esperienze lavorative. “Quindi noi a casa vediamo una sorta di metatelevisione: la tv che mostra la tv e un comico che commenta la sua performance televisiva”, spiega Grasso, evidenziando l'artificiosità della costruzione. Il programma segue Max Angioni nei panni di apprendista alle prese con diverse professioni. Nella puntata analizzata dal critico, il comico si è cimentato prima in cucina sotto la guida dello chef Matteo Fronduti del ristorante Manna di Milano, poi ha trascorso una giornata in mare sul peschereccio Aquila Pescatrice con il Capitano Elia Orecchia, partendo dal porto di Genova.

Ma è proprio l'interazione con il pubblico teatrale a sollevare i dubbi più forti di Grasso. “Il pubblico in teatro rideva molto ma era anche molto evidente che quelle risate fossero il frutto di un sapiente lavoro di montaggio”, osserva il critico, notando come “a ogni battuta di Max, felice o meno, corrispondeva uno stacco sulla platea per cogliere persone plaudenti”. L'analisi si fa ancora più pungente quando Grasso ammette: “In tutta onestà, pur ammirando la bravura della postproduzione, quelle risate mi parevano eccessive rispetto all'efficacia delle battute”. Una considerazione che lo porta a interrogarsi su una questione più ampia e profonda. Il vero fulcro della critica di Grasso va oltre il singolo programma: “A questo punto mi sono posto un problema: perché la gente si accontenta di così poco?”. Il critico riconosce che "la comicità è incredibilmente soggettiva" e che numerosi fattori influenzano il nostro senso dell'umorismo, dalle esperienze di vita al retrotaggio culturale, dall'età al contesto sociale. Pur ammettendo che non esiste un “metro universale” per misurare la qualità comica, Grasso lancia una provocazione finale: crede che la “Curva di Apprendimento dell'Umorismo” in molti spettatori “si sia fermata troppo presto”.

Max Angioni è un attore e comico italiano, originario di Como, la cui carriera ha preso slancio nel panorama televisivo nazionale a partire dagli anni 2010. Dopo gli studi in recitazione presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, ha iniziato a farsi conoscere partecipando a spettacoli teatrali e format comici. Il primo significativo riconoscimento televisivo è arrivato con la sua partecipazione a Italia’s Got Talent nel 2021, dove ha presentato monologhi comici basati su temi di attualità e religione, ottenendo visibilità su scala nazionale. Successivamente è entrato a far parte del cast di Zelig, uno dei programmi comici più noti della televisione italiana, consolidando la sua presenza nel mondo dell’intrattenimento. Ha partecipato anche a trasmissioni come LOL – Chi ride è fuori e ha portato in tour diversi spettacoli teatrali, tra cui Miracolato, in cui ha proseguito la sua esplorazione di temi legati al linguaggio religioso con taglio comico.
