“Mamma mia che vergogna. Provo anche io vergogna per il comportamento del sindaco di Napoli, l’ingegnere Manfredi. Si sta manifestando in tutta la sua essenza”. Sono le parole di Catello Maresca, magistrato e candidato sindaco per il centrodestra alle comunali del 2021, quando arrivò secondo, proprio dopo Gaetano Manfredi. Gaetano che, tuttavia, non è arrivato mai alla riunione del Consiglio d’indirizzo di lunedì 5 agosto per la scelta del nuovo Sovrintendente, dopo quattro mesi dalla fine del mandato di Stephan Lissner; quella che ha espresso come preferenza Fulvio Macciardi, ex numero uno del Teatro comunale di Bologna. E dopo la nostra inchiesta, oltre alla convocazione di una Commissione trasparenza in comune, guidata proprio da Maresca e dalla consigliera Iris Savastano. “Come si fa a sacrificare il teatro San Carlo per una bieca attività politica, per una strategia. Che cosa vuole fare, che impegni ha preso?” si chiede Maresca.

“Prima convoca il Consiglio d’indirizzo che deve esprimere, dopo più di quattro mesi, il Sovrintendente, poi non si presenta,” continua, “ma chi deve coprire. Sta coprendo qualcuno? Forse per via delle magagne che abbiamo segnalato, le schifezze per cui non vengono in Commissione trasparenza a rendere chiarimenti”. Maresca non sta criticando solo l’ultima uscita (verso Roma, non vero l’incontro del Consiglio d’indirizzo) del sindaco, ma anche le numerose occasioni perse, e cioè tutte quelle volte, quattro, che il sindaco insieme alla Direttrice generale Emmanuela Spedaliere hanno scaricato la Commissione trasparenza, l’unica che è affidata all’opposizione del comune. E quando l’opposizione chiama per dei chiarimenti il primo cittadino è ammissibile, e democratico, che la risposta sia l’indifferenza a quasi due mesi di inviti ufficiali? A cosa stiamo arrivando? Cosa si sta tirando fuori? “Queste modalità oscure,” prosegue Maresca, “con cui è stato gestito il teatro che era il più famoso d’Europa e che hanno ridotto in queste condizioni. C’è una maggioranza che ha espresso un Sovrintendente, ma dice che non vale”. E chiude: “A che gioco vuoi giocare sulla pelle dei napoletani? Vi volete davvero mangiare Napoli?”
