Vasco Rossi è di nuovo pronto a farci rivivere un’estate che ha avuto tutto il sapore della storia. Dopo sette concerti sold-out a San Siro e un tour che ha segnato numeri da record, il Blasco nazionale torna anche in Tv con I magnifici 7, lo speciale che il 28 dicembre andrà in onda su Canale 5 per celebrare quelle serate indimenticabili. Diretto da Giorgio Verdelli, il documentario promette di restituire tutta l’energia del rocker, le emozioni del pubblico e i retroscena di una macchina organizzativa impeccabile: “È stata una festa senza fine… il festival di Vasco Rossi!” sintetizza a Tv Sorrisi e Canzoni. E se il meteo ha cercato di mettere i bastoni tra le ruote, Rossi ha risposto a modo suo: “Abbiamo attraversato tutte le stagioni: dal caldo soffocante alla pioggia battente. Ma i fan non si sono mossi di un millimetro. Allora sono uscito anch’io sotto la pioggia e mi sono divertito un casino. È stato uno dei concerti più belli della mia vita”. Nello speciale, Vasco si racconta a San Siro vuoto, il luogo dove pochi mesi prima 400mila persone avevano urlato con lui: “Mi piace pensare di essere la voce di chi non ha voce. Rappresento le persone umili, quelle che affrontano 60mila problemi ogni giorno. Nelle mie canzoni racconto le mie debolezze, e quando lo faccio succede una cosa straordinaria: chi le vive dentro di sé si sente rappresentato e più leggero. La cosa più brutta è sentirsi soli”.
Tra il pubblico, non solo fan comuni ma anche volti noti dello spettacolo come Eros Ramazzotti, Noemi, Luca Argentero e J-Ax: “Vasco è la più grande storia della musica italiana”, afferma Argentero. Emma Marrone aggiunge: “Racconta le donne con amore, le venera”. A svelare i segreti dei backstage ci penserà Claudio Amendola, narratore speciale della serata. La scaletta dello speciale, ovviamente, include i brani che hanno fatto la storia: da Albachiara a Siamo solo noi, da Vita spericolata a Gli sbagli che fai. Un viaggio tra le note che continuano a parlare a generazioni intere. Intanto, Vasco guarda avanti: il tour del 2025 lo vedrà toccare sei stadi iconici, da Torino a Roma, passando per Napoli e Messina. “Perché raccontare ancora Vasco?”, si è chiesto il regista Verdelli. “Perché quello che resta da capire non è tanto Vasco in prima persona, ma il Vasco che c’è in tutti noi”.