Partiamo da un presupposto: c’è fuoco sotto la cenere. Un fuoco che tenta di tornare a infiammare la cultura musicale e a manifestare malessere nonostante gli addetti ai lavori, concentrati solo sul “fare cassa”, continuino a restare muti e senza reagire e continuando così a buttare sabbia e acqua sul fuoco perché rimanga solo cenere da “spazzare via”, per dirla alla Lazza maniera. Ma qualche scintilla riaffiora: Morgan che ha aperto un dibattito che merita tanti approfondimenti non solo di tipo mediatico ma anche politico e legale (l’antitrust dorme in Italia) ma anche Carmen Consoli. La sua dichiarazione è la fotografia esatta dello stato di grave malattia in cui versano in Italia cultura e musica: “In Italia la cultura viene mortificata da vent'anni: oggi se sei colto sei uno sfigato e spesso chi si occupa di musica non ne è all'altezza”. Quest’ultima frase poi mi fa piangere e ridere allo stesso tempo, perché parlando di altezza fa piangere in relazione alle capacità culturali di chi la gestisce, ma fa ridere perché in effetti quelli che stanno causando i danni maggiori nella musica italiana in questo momento sono di bassa statura. È vergognosa la gestione che viene fatta da una casta che non dà spazio a nessuno altro che non ne sia già partecipe. E questa settimana ancora ci sarà il trionfo del trio, non Marchesini Solenghi, Lopez ma Simonetta, Antonacci Zef. Ma non solo. È ancora più vergognoso che si continui a restare indifferenti rispetto alle questioni sociali che la musica contemporanea e il genere trap in particolare stanno generando in questo periodo.
Piu volte è stato affrontato il tema, ma sempre senza risposta, e nelle ultime settimane siamo passati dal sindaco di Milano promoter della Gotham City milanese a Shiva punito dalla legge e osannato dai colleghi nonostante ogni settimana spunti fuori una nuova accusa a suo carico, a Simba che condannato sbeffeggia tutti in tribunale con storie e foto ispirate a Tony Montana e a Tony Effe che mostra orologi e mazzette di danaro contante per fare presa sui ragazzetti e indurli a procurarsi quello che per lui è simbolo di benessere. E nemmeno si rende conto della magra figura, visto che Sfera la scorsa settimana ha acquistato un ennesimo orologio del valore di credo 300 mila euro rispetto al suo di soli 94k. E in tutto ciò se ne esce Baby Gang che annuncia che, poverino, si annoia a fare musica e che la farà solo fino a quando racimolerà altri due milioni. Bisognerebbe fare una colletta e darglieli pur di far cessare le sue continue istigazioni nei confronti dei giovani. Si annoia. Magari potrebbe mettere su un altro tipo di business per annoiarsi meno.
Pochi giorni fa in Oklahoma un ragazzino di 16 anni evaso è stato riacciuffato. Era stato condannato a 50 anni di carcere per aver sparato al collo a una bambina di 5 anni come rito di iniziazione per la gang di strada degli Hoover Crips, una gang criminale che, strano caso, utilizza un colore come segno distintivo. Una gang specializzata nel traffico di stupefacenti di Los Angeles e che si è fatta spazio anche all'interno della cultura hip hop, grazie al fatto che alcuni dei loro membri sono diventati dei rapper anche di grande fama come Z-Ro, Tyga e Schoolboy Q. E l’emulazione qui in Italia è già arrivata. Trapper identificati da un unico colore ne abbiamo e quanto agli stupefacenti basta ascoltare l’intervista-pentimento di TaxiB. Per la violenza a pugni e calci abbiamo un esponente di tutto lustro come Gallagher che a quanto riferito dalle cronache avrebbe picchiato e malmenato la compagna mentre era in attesa. E pistoleri poi a bizzeffe. Da Baby Gang fino al più forte di tutti: Shiva.
Ma vi rendete conto che questo parla di legittima difesa mentre spara a due elementi, sicuramente non angioletti e armati di mani pesanti, mentre questi scappano? E poi: ma come cazzo ti trovi una pistola senza porto d’armi? E i machete? Le soft air da gioco alle giostre ci stanno, ma sul resto... E vogliamo parlare della sua stessa dichiarazione: “Tutto quello che canto è vero”? Altro che free Shiva: Shiva santo subito bisognerebbe che i suoi colleghi urlassero nei propri live…