image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Altro che Holly e Benji: i cartoni di oggi sono scadenti. Perché Rai e Mediaset hanno mollato dopo i bei tempi della tv dei ragazzi?

  • di Stefano Bini Stefano Bini

30 maggio 2023

Altro che Holly e Benji: i cartoni di oggi sono scadenti. Perché Rai e Mediaset hanno mollato dopo i bei tempi della tv dei ragazzi?
Se prima i cartoni animati avevano disegni curati e storie che appassionavano bambini, gli adolescenti e i genitori, e c’era la voglia di arrivare al giorno dopo per guardare l’episodio successivo, ora ogni singolo episodio è fine a sé stesso e tendenzialmente stupido o insensato. I grandi canali non investono più nella fascia ragazzi e fanno male

di Stefano Bini Stefano Bini

I cartoni animati di oggi hanno abnormi difetti: design poco curati, dialoghi no sense dove si urla e si sbraita e colori talmente forti che offuscano la vista. Per non parlare del politicamente corretto e del perbenismo che cresceranno una generazione di scemi. Al di là della mandria di robot degli anni ’70 che imperversavano sulla Rai, quando è esplosa la tv dei ragazzi prima con Fininvest poi con Mediaset abbiamo assistito ad una moltitudine di cartoni giapponesi curati nei miei dettagli, dai disegni ai dialoghi, finanche le sigle. Vale la pena citarne alcuni come Mila e Shiro due cuori nella pallavolo, Pollyanna, Papà Gambalunga, le varie serie di Holly e Benji e Sailor Moon, le maghette Emi, Creamy ed Evelyn, o Piccoli problemi di cuore. Dagli anni ’80 fino ai 2000, la tv dei ragazzi Mediaset ha sfornato fior fior di cartoni e sigle che tutti ricordano e cantano tutt’oggi, dagli adulti ai bambini; è stato un pezzo di televisione florido per i pargoli e di relax per i genitori perché i figli erano incantati per ore davanti al piccolo schermo, che oggi non è così tanto piccolo. Anche la Rai ha avuto un ruolo importante nella messa in onda di cartoni animati quali Gargoyles, Principessa Sissi, Biker Mice e Winx, però aveva meno ore di programmazione dedicata a bimbi e teenager, quindi il telespettatore tendeva più a ricordare Bim Bum Bam, Ciao Ciao e Game Boat spalmati su Canale 5, Italia 1 e Rete 4.

Tornando alle storie, c’erano drammi familiari che dovevano essere seguiti per capire se ci sarebbe stato un risvolto positivo, problemi sentimentali che finivano puntualmente in un bacio, legami di amicizia iniziati male per poi finire bene, attenzione al rapporto uomo-animale e al corpo umano. Sotto forme diverse, i cartoni animati per trent’anni hanno avuto una funzione fortemente educativa e con una morale d’impatto; affrontavano temi duri in maniera delicata, in modo che il più piccolo come il più grande potesse comprendere la storia e tirarci fuori un valido insegnamento per la vita quotidiana e il futuro.

Attualmente, tra la decina di canali dedicati a bambini e adolescenti, incastrati tra i numeri 40 e 50 del digitale terrestre e dentro un cospicuo pacchetto Sky, ci sono pochissimi cartoni animati con una trama che appassiona chi li guarda. Molti pensano che i disegni sconclusionati e i dialoghi veloci, nonché senza senso, piacciano ai bambini; non è così, semplicemente si vuole propinare loro solo quel modello perché son prodotti scadenti e che costano relativamente poco al broadcaster. Bene pensare alle finanze ma poi si deve far sempre i conti con gli ascolti e quei canali sono in share da “zero virgola”. Da non sottovalutare l’importanza dei conduttori nei vari contenitori, i quali intrattenevano il telespettatore, davano appuntamento al giorno successivo e introducevano il cartone; al momento, la programmazione per ragazzi è composta da cartoon e una valanga di pubblicità, in sintesi senz’anima.

I “grandi” canali non investono più nella fascia ragazzi e fanno male; ne è un tipico esempio Italia 1 che, dopo l’abbandono progressivo di questa fascia, ha iniziato un forte declino perché cartoni e programmi per un determinato target permettevano alla rete di crescere con loro. Investimenti intelligenti e mirati permettevano alle reti di avere prodotti di qualità, far crescere il piccolo telespettatore in maniera intelligente ma soprattutto fidelizzarlo nel lungo termine. Tutto questo non accade più, semplicemente perché non c’è più appeal e il bambino, appena diventa un minimo maturo, prende in mano tablet e cellulare; non che questo sia un male ma dare al telespettatore, al bambino come al genitore, un’alternativa che rincoglionisce meno e dal quale impara di più sarebbe cosa buona e giusta.

More

Chi copia è fuori: ecco perché Prime Video, Netflix e Disney Plus non devono inseguire la tv ed essere politicamente corrette (altrimenti muoiono)

di Stefano Bini Stefano Bini

Altro che Lol

Chi copia è fuori: ecco perché Prime Video, Netflix e Disney Plus non devono inseguire la tv ed essere politicamente corrette (altrimenti muoiono)

Bentornata Gialappa's (e ben tornato varietà). Ma perché Rai e Mediaset se la sono fatta scappare?

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

Ritorno in grande stile

Bentornata Gialappa's (e ben tornato varietà). Ma perché Rai e Mediaset se la sono fatta scappare?

Ho visto Jovanotti su RaiPlay e ora voglio cambiare pianeta

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

L'ombelico del mondo

Ho visto Jovanotti su RaiPlay e ora voglio cambiare pianeta

Tag

  • Mediaset
  • Rai
  • TV

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Stefano Bini Stefano Bini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ok, ma chi caz*o è Jonathan Roy, il cantautore che cerca la felicità e ha milioni di stream?

di Micol Ronchi

Ok, ma chi caz*o è Jonathan Roy, il cantautore che cerca la felicità e ha milioni di stream?
Next Next

Ok, ma chi caz*o è Jonathan Roy, il cantautore che cerca la...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy