Qualche anno fa uscì per le edizioni Quodlibet uno dei migliori studi su Kant pubblicati in Italia: Kant, filosofo dell'architettonica. Saggio sulla Critica della facoltà di giudizio di Hansmichael Hohenegger (2004). L’architettonica è un concetto che potremmo sintetizzare in questo modo: il principio architettonico è un principio fondante dell’unità della ragione attraverso la “critica” Scrive Kant: “Per sua natura la ragione umana è architettonica, ossia concepisce tutte le conoscenze come rientranti in un sistema possibile, e accoglie soltanto quei princìpi che almeno non impediscano a una conoscenza posseduta di rientrare in qualsiasi sistema con altre conoscenze” (Dialettica trascendentale). Un’idea stessa di ragione non può che darsi se c’è la tendenza a ricercare un sistema della conoscenza, che abbia le sue regole e, in definita, un metodo.
Negli ultimi giorni le discussioni sull’esibizione di Kanye West e Bianca Censori ai Grammy, lui vicino a lei che le fa segno di spogliarsi per restare integralmente nuda sul red carpet, con una leggerissima e trasparentissima casacca aderente, hanno preso due strade: chi ha criticato la violenza antifeminista del gesto e chi ha posto il problema dell’architettonica. Sul Guardian ci si interroga sul silenzio permanente di Bianca Censori, che parla attraverso il suo corpo ma la cui mente resta “un enigma”. C’è chi ritiene si sia di fronte a un’opera d’arte vivente, come Marina Abramovich o gli azionisti viennesi. C’è chi crede si tratti di follia. È evidente che di fronte alle loro azioni – che, come mostra Kanye con degli screen sui social, fanno salire vertiginosamente i trend – i commentatori restino spaesati. Questo è, chiaramente, un problema interpretativo, di comprensione. E quindi un dilemma epistemologico.
In un certo senso Kanye e Bianca Censori hanno posto, più o meno volontariamente, il problema delle condizioni di possibilità della conoscenza in un mondo fatto di soli social. Lontani dalla diffusa ibridazione tra vita reale e vita virtuale, i due sono solo ciò che appaiono. Parlano pochissimo (e lui quando parla risulta incomprensibile, o antisemita), scrivono pochissimo, ma sono ovunque. La loro immagine è iconica, si fissa, li trascende. E dietro quell’immagine c’è, in effetti, un enigma. Chi sono? Una analogia genealogica potrebbe aiutare. Bianca Censori è laureata in architettura, il ché le dà un vantaggio su molti degli intellettuali che criticano lei e il marito: ha studiato le regole ferree che tengono in piedi un edificio, ha lavorato (e forse progettato) a partire dalle fondamenta. In un mondo distratto e in continua accelerazione, paradossalmente la sua identità resta un assoluto ed eccentrico modello di privacy.
In un’epoca di Samuel Johnson, cioè di quei monarchici dogmatici che Kant, normalmente un moderato, disprezzava, abbiamo di fronte una “questione controversa della ragione” (Antropologia dal punto di vista dogmatico) che, tuttavia, i più frettolosi con oracolare presunzione e scarsa umiltà. Tant’è che in pochi si stanno chiedendo quali orizzonti abbia aperto il denudamento di Bianca Censori, d’intesa o su ordine di Kanye West. Uno di questi orizzonti ce lo ha fornito l’intelligenza artificiale. Kanye West nudo e Bianca Censori vestita (come Kanye West). Un rovesciamento che non ha nulla di ironico, di controverso, poiché il dilemma etico (cosa diremmo se ci trovassimo di fronte una situazione uguale e contraria a quella reale?) nasce da un tentativo di produrre informazione/conoscenza attraverso l’ia. Bianca Censori e Kanye West, come filosofi dell’architettonica, funzionano quindi come “errore di sistema” più che come componente di una macchina che consideriamo degradante. Che poi si possa comunque giudicare negativamente quanto avvenuto è tutt’altra faccenda, perché anche gli errori possono essere di pessimo gusto. E, tuttavia, non per questo meno rivelatori.