Cari gentili lettori, questa terza e attesissima stagione di Bridgerton ci ha lasciato un sapore davvero amaro in bocca. Specialmente, come chi scrive, ha letto tutti i romanzi da qui è tratta la serie Netflix. Se con le prime due stagioni abbiamo provato a chiudere un occhio, stavolta è una missione che quasi rasenta l’impossibile. Volendo, a malincuore, lasciare temporaneamente da parte la questione che la serie pur essendo in costume e ambientata nell’Epoca Regency è del tutto storicamente inattendibile, è lo stravolgimento delle trame a suscitare buona parte del risentimento. Non solo la storia d’amore queer che si prospetta all’orizzonte per Francesca Bridgerton, tanto che gli autori hanno volutamente trasformato il suo secondo marito Michael Stirling in Michaela, cestinando così l’evoluzione narrativa di una delle sorelle Bridgerton perché, e qui vogliamo ricordarlo al pool Netflix che lavora all’adattamento della serie, che la storia di Francesca si basa proprio sul suo grande desiderio di diventare madre. Con l’ingresso di Michaela ci sarà davvero da lavorare di fantasia. Ma non finisce qui, perché anche il personaggio di Benedict Bridgerton, il secondogenito della famiglia, sta andando alla deriva a piccoli e inesorabili passi. Il Benedict dei libri a questo punto potrebbe essere soltanto un lontano ricordo.
Del resto il triangolo no, non l’avevamo considerato. Benedict in questa soporifera stagione è stato protagonista di un triangolo amoroso queer. Via i pennelli e l’amore per l’arte, che sembra aver magicamente dimenticato, e benvenuto a un nuovo passatempo: il sesso a tre con Lady Tilley Arnold e Paul Suarez. Ce lo aspettavamo? No. Ci consola però l’idea che possa trattarsi di una parentesi già chiusa. Archiviata. Motivo? Attendiamo impazienti l’arrivo di Sophie, colei che ruberà il cuore di Benedict. Volendo essere ottimisti sarà lui il protagonista della prossima stagione e, a farcelo ipotizzare, l’accenno alla festa in maschera che fa da sfondo all’incontro dei due. Ad attenderci una rivisitazione della favola di Cenerentola, adatta a tutte le fan dal cuore di panna che credeno ancora nel grande amore. Dilettanti. Nulla contro le coppie dello stesso sesso, ma chi ama leggere sa che vedere totalmente modificato un racconto su schermo è quanto più vicino possa esserci a un tradimento per un lettore. Insomma, cari produttori e compagnia bella, quella che volete rappresentare sarà sicuramente une bella storia, ma Bridgerton è altro. Anche perché, cosa pensate che potrebbe mai scrivere di voi Lady Whistledown?