image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Buona Pasqua, ma ricordatevi che Papa Francesco ha torto, la guerra fa parte di noi: abbiamo letto “Guerra e natura umana” di Gianluca Sadun Bordoni, la storia profonda della violenza dell’homo sapiens, dalla Preistoria a Putin

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

20 aprile 2025

Buona Pasqua, ma ricordatevi che Papa Francesco ha torto, la guerra fa parte di noi: abbiamo letto “Guerra e natura umana” di Gianluca Sadun Bordoni, la storia profonda della violenza dell’homo sapiens, dalla Preistoria a Putin
Gianluca Sadun Bordoni scrive un saggio di “deep history” sulla guerra e il rapporto con l’evoluzione umana, dalla Preistoria a Putin dimostrando come le nostre società si siano evolute per essere capaci di portare avanti dei conflitti, proteggendo il gruppo ma senza voler impedire la violenza tra gruppi diversi. È quello che accade nell’ordine internazionale (lo aveva già capito Hobbes), dove l’anarchia del potere fa sì che le guerre continueranno a scoppiare, perché la pace definitiva o la “fine della storia” sono solo illusioni

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

In Guerra e natura umana (Il Mulino, 2025), Gianluca Sadun Bordoni si confronta, e smentisce, una delle tante massime di Denis Diderot, quella secondo cui la potenza è la somma delle forze: non è così, a meno che tra le forze non si inserisce una variabile incalcolabile, ma non per questo meno naturale e intima, che fa scoppiare le guerre al pari della volontà degli Stati o dei gruppi organizzati. Per Yuval Noah Harari al cuore della capacità dell’Homo sapiens di associarsi c’è il gossip, la capacità dir raccontare storie praticamente inutili ma fondamentali per la coesione. Eppure, in un libro più agevole, altrettanto chiaro, e per certi versi simili, il professor Bordoni, dell’università di Teramo, evidenzia un altro aspetto, per quanto non esclusivo della nostra specie, centrale: la capacità di aggredire, che è poi anche capacità di difendersi. Il libro pare dar ragione, con passione scientifiche e con ben pochi entusiasmi ideologici, a quel che è ormai la sentenza non scardinabile alla base della concezione “realistica” della guerra: si vis pacem para bellum. È interessante notare come due recensioni, che paiono tutto sommato delle stroncature, su Il Manifesto e L’Espresso, sfruttino abilmente le parole di Papa Francesco, il pontefice pacifista. Nessuno che citi, per esempio, le parole di Benedetto XVI, che nel suo Gesù di Nazareth mise in guardia da una pace pilatesca, una pace populista: “La pace fu in questo caso per lui più importante della giustizia. Doveva passare in seconda linea non soltanto la grande ed inaccessibile verità, ma anche quella concreta del caso: credette di adempiere in questo modo il vero senso del diritto - la sua funzione pacificatrice. Così forse calmò la sua coscienza. Per il momento tutto sembrò andar bene. Gerusalemme rimase tranquilla. Il fatto, però, che la pace, in ultima analisi, non può essere stabilita contro la verità, doveva manifestarsi più tardi”.

"Guerra e natura umana" di Gianluca Sadun Bordoni
"Guerra e natura umana" di Gianluca Sadun Bordoni

Non per dire che Bordoni sostenga nel suo libro voglia una guerra a tutti i costi per una pace giusta. In realtà fa il contrario, auspicando che l’Occidente non umili una seconda volta la Russia di Putin, una nazione fallita ma ancora una potenza nucleare. Lo dice anche, se vogliamo, concordando con chi, pur criticando l’impianto generale di Trump (penso a Niall Ferguson), vede nell’operazione di avvicinamento russo-americano una sorta di strategia nixoniana che mirerebbe in realtà a dividere Russia e Cina (come si vede ai tempi, cercando un’alleanza cinese in funziona antirussa). Su questo tenderei a non corcordare, perché se è vera la tesi generale di questo libro, e cioè che la guerra è inemendabile nel rapporto tra Stati e se è vero, come ancora si ripete, che la morte dello Stato-nazione è un mito degli anni successivi alla Guerra fredda, allora è necessario comprendere quale possa essere il ruolo attivo, non solo cautelativo, pilatesco appunto, dell’Occidente. Quale sia, in altre parole, il modello occidentale per i giorni futuri. Si fa difficoltà a tirar fuori questa terminologia, che sembra ispirata, e lo è per chi scrive, dai testi di André Gide e di Thomas Mann, invaghiti e persuasi che si dovesse cercare un concerto delle nazioni in grado di risuonare sulla maglia metallica dei rapporti internazionali. Perché Guerra e natura umana è un testo analitico. Eppure è forse questa l’unica cosa che manca in un testo che dovremmo dire hobbesiano e che per questo avrebbe dovuto, logicamente, far conseguire naturalmente dall’indagine scientifica una concretissima pars construens. Bordoni, invece, si limita (ma lo si dica con tutta la stima che si può immaginare: il suo è un “limite” da ricercatore profondo, serio, che non vuole darsi alla politica; semmai è chi lo critica – io – che alla politica, piuttosto che alla ricerca, deve necessariamente pensare e per questo criticare) a svelare le due grandi illusioni che ci siamo portati dietro, quella di un’età dell’oro (non esiste, siamo sempre stati violenti, fin dalla Preistoria) e quella di un futuro pacifico (non è vero, la guerra tende a diventare guerra assoluta, le capacità e lo sviluppo tecnologico rafforzano i gruppi che si sono evoluti, come spiega Darwin, per essere più abili nel conflitto). Accanto a esse la pia speranza di derivazione tolstojana che ci permetterebbe di distinguere tra un mondo della guerra e un mondo della vita, dell’uomo (che è quel che ancora ripete Bergoglio; da qui le citazioni in giornali che non vogliono più la guerra con la Russia o nessuna guerra in generale). Cosa resta allora? Per Bordoni la pietà, la capacità di intimorirci di fronte a futuri caotici (Rousseau). Ma noi ci sentiamo di aggiungere: la capacità di immaginare che la forza dei nostri Stati-nazione, per ora alleati militarmente, sia tale da poter difendere anche qualche illusione, come quella liberale, contro nemici che di questa visione – dei diritti, delle libertà, del pensiero – non condividono niente. Perché anche questa illusione, come la guerra, fa parte della natura umana.

https://mowmag.com/?nl=1

More

“L’Italia è un nosocomio di camerieri”: intervista ad Aurelio Picca, l’unico scrittore che cerca la furia dell’azzurro nella poesia nello sport e nella vita: Valentino Rossi e il decimo titolo? “Marquez ha commesso un crimine”. Meloni? “Se fossi premier…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Letteratura vivente

“L’Italia è un nosocomio di camerieri”: intervista ad Aurelio Picca, l’unico scrittore che cerca la furia dell’azzurro nella poesia nello sport e nella vita: Valentino Rossi e il decimo titolo? “Marquez ha commesso un crimine”. Meloni? “Se fossi premier…”

Reportage da Napoli, ecco il nostro viaggio fra rabbia e lacrime, sete di giustizia e fallimento sociale. I casi di Santo Romano e Francesco Pio Maimone: le interviste alle madri

di Valentina Barile

La violenza e le sue radici

Reportage da Napoli, ecco il nostro viaggio fra rabbia e lacrime, sete di giustizia e fallimento sociale. I casi di Santo Romano e Francesco Pio Maimone: le interviste alle madri

"SHE IS GREAT!", MA PER CHI? Dopo l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump abbiamo più domande che risposte. Ma una le supera tutte: chi ha fregato chi?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Il banco dei pugni

"SHE IS GREAT!", MA PER CHI? Dopo l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump abbiamo più domande che risposte. Ma una le supera tutte: chi ha fregato chi?

Tag

  • Attualità
  • Cultura
  • Filosofia
  • Geopolitica
  • guerra
  • guerra Russia-Ucraina
  • Libri
  • Papa Francesco
  • Pasqua
  • Politica
  • Putin
  • recensione

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

GEOLIER E I SUOI GUAGLIONI. Musica e dialetto napoletano anche in rap, trap e indie: l’eterno “pizza e mandolino” come oppio dei popoli (e scudo per le canzoni)?

di Debora Pagano

GEOLIER E I SUOI GUAGLIONI. Musica e dialetto napoletano anche in rap, trap e indie: l’eterno “pizza e mandolino” come oppio dei popoli (e scudo per le canzoni)?
Next Next

GEOLIER E I SUOI GUAGLIONI. Musica e dialetto napoletano anche...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy