Intanto Ama se ne sta lì, in onda senza che nessuno se ne accorga: in attesa che qualcuno (Pier Silvio Berlusconi?) abbia voglia di fare nuovi acquisti...
Qualcuno salvi il soldato Amedeo Sebastiani. Da quando il conduttore ha mollato la Rai per trasferirsi a Nove, non gliene è andata bene una. Anzi, in verità una ce n'era, La Corrida; solo che dopo un anno trascorso pressoché nell'indifferenza generale dei telespettatori, anche la storica trasmissione sta andando in onda senza colpo ferire. La seconda edizione affidata ad Amadeus infatti, ha esordito senza che nessuno se ne accorgesse: lo confermano anche i numeri, in calo rispetto alla passata stagione. Numeri che, per onore di cronaca, sono i seguenti: 6,06% di share medio (825.000 telespettatori) contro 3,23% (479.000 telespettatori) alla prima puntata, 6,75% (913.000 telespettatori) contro 4,7% (650.500 telespettatori) alla seconda. Questo non perché il programma non sia più quello che che conoscevamo, o perché il padrone di casa non sia adatto per il tipo di format, figuriamoci: semplicemente perché il padrone di casa si è spostato su altri lidi senza prima avere un'identità, una specificità, che spingesse i telespettatori a sintonizzarsi su Nove. È lo scotto di andare in onda su una rete che non fa ancora parte delle abitudini di fruizione del pubblico televisivo, perlomeno di quello che rimane, senza prima essersi creati un proprio posizionamento.
Là dov'è andata bene a Fabio Fazio e Maurizio Crozza, per intenderci, non è andata altrettanto bene ad Amadeus. Perché la differenza è che Maurizio Crozza aveva le sue maschere, mentre Fabio Fazio oltre agli ospiti di prestigio, l'odio social di Salvini che, in qualche modo, riesce a connotare persino il conduttore a cui si critica proprio l'asservimento ai suoi ospiti. Del resto, non è che una Ferragni inguaiata col pandoro sceglie Che Tempo Che Fa a caso. Amadeus invece, a differenza dei colleghi, è approdato nel gruppo Discovery pensando di distinguersi solo con la sua professionalità. Tutto dopo aver lasciato in eredità alla Rai quei format che lui stesso, da aziendalista, ha consolidato: ma se quei programmi sono in Rai, perché mai il pubblico dovrebbe cambiare canale? Specie se parliamo di Nove, rete che non ha un palinsesto pensato per trattenere il pubblico quanto, piuttosto, degli innesti di tv generalista collocati in una programmazione fatta di reality di varia natura, da Alta Infedeltà a Casa a Prima Vista a Cash or Trash. I più maligni lo racconteranno come la versione televisiva del mito di Dedalo e Icaro, con Icaro avvicinatosi troppo al Sole: le ali di cera create in Rai, presto sciolte da Nove. Forse, ma non solo. Amadeus ha sempre lavorato per il prodotto: risollevando programmi; gestendo persino un Sanremo in piena pandemia, con il teatro Ariston vuoto che evocava fantasmi, e per una volta non erano i dirigenti in prima fila. Ha lasciato Affari Tuoi chiavi in mano a Stefano De Martino; l'ex amico di Maria De Filippi ci ha messo la sua cifra di nazionalpopolarità e il resto lo sappiamo. Allo stesso tempo, sappiamo anche com'è andata a finire per Amadeus: ha scoperto che i successi ottenuti non bastavano.
Nella passata stagione, era ancora viva la curiosità di vedere Amadeus all'opera nella nuova rete: è durata poco. L'access di Chissà chi è, acquistato il format dalla Rai, non ha avuto seguito; il talent show Like a Star, per quanto fosse un format godibile, si è concluso senza colpo ferire. Si è assestato, ma al ribasso, l'access con The Cage: nella partita degli ascolti dell'access prime time, Amadeus non è riuscito a toccare palla. Prima perché durante l'estate, il periodo in cui avrebbe dovuto trovare il suo pubblico, Mediaset ha deciso di accendere La Ruota della Fortuna, poi perché l'attenzione è tutta finita sullo scontro tra i pacchi e il game show di Canale 5. Nel frattempo, in questo quadro generale, è appassita pure La Corrida: cioè l'unico show che aveva ottenuto risultati interessanti.
Neanche Nove ci crede più: ha un contratto multiminario in affanno e lo lascia senza nemmeno un'ospitata di lancio dal collega Fabio Fazio. E così il soldato Amedeo Sebastiani se ne sta lì, ad agonizzare solo in trincea, mentre guarda da lontano il nemico che continua a battersi sul campo.
Considerando che a Tale e Quale Show Amadeus ha già partecipato nel 2013 -chi scrive lo ricorda ancora Sandy Marton, ma anche King Africa che canta “una mano a la cintura un movimiento sexy”- è più facile provare il rilancio via Mediaset, azienda che non ha alcuna lesa maestà da imputargli.
Ecco dunque Maria De Filippi in soccorso con un ruolo da giudice ad Amici, poi, sempre su Canale 5, l'ospitata a This is Me e la conduzione del concerto benefico Una. Nessuna. Centomila. Che Pier Silvio Berlusconi abbia voglia di nuovi acquisti? L'ultima volta, comunque, non era andata granché bene.