«I conti tornano». Dopo il quinquennio di Amadeus, sarà Carlo Conti a prendere le redini del Festival di Sanremo come conduttore e direttore artistico. Un avvicendamento che era nell'aria da tempo, la novità è che occuperà questo ruolo per due anni, 2025 e 2026. E a quanto pare, lo farà in completa autonomia, escludendo così possibili co-conduzioni, come quella con Alessandro Cattelan, di cui si è parlato molto in queste settimane. «È già partito il tam tam, mi sta squillando il telefonino. Mi fa molto piacere — ha detto lui, commentando, in diretta al Tg1 delle 8, la notizia —. Torno a Sanremo dopo sette anni, cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus. La musica sarà come sempre al centro, quella attuale, che piace, speriamo di fare un bel lavoro e di continuare la meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutti insieme, tutta la famiglia di fronte dalla tv». In sintesi, sarà Conti l'uomo ponte tra l'era Sebastiani e il futuro, a dieci anni dalla sua prima volta al Festival, proprio nell'anno in cui festeggia i 40 anni in Rai. E non è un dettaglio da trascurare che si parli di Sanremo numero 75, una cifra simbolica che preannuncia sorprese inevitabili. Tenetelo a mente.
Non si può non riconoscere che il direttore uscente, in coppia con Fiorello, è riuscito a ottenere risultati straordinari: ha attirato su Rai1 la percentuale più alta di giovani nei suoi Sanremo. Va bene, ha fatto svariati miracoli, con ascolti alle stelle, cast e ospiti di primo livello, ma c'è un nome significativo che manca all'appello, un'assenza che si protrae ormai da vent'anni esatti. Abbiamo già sottolineato quanto le cifre simboliche abbiano il loro peso, giusto? Ecco, Carlo Conti lo sa.
Ma non solo. Il conduttore ha confessato (al Corsera) di avere due sogni nel cassetto: i Pink Floyd e Vasco Rossi. Esclusi i primi, è decisamente più realistico pensare al secondo. Non certo in gara alla Morandi, ma come superospite sì. Vasco ci sta tutto. Sarebbe perfetto. Certo, a febbraio il rocker di Zocca (che si sta preparando al tour negli stadi, e a un record senza precedenti con sette concerti allo stadio San Siro) solitamente si trova Los Angeles, ma una breve apparizione a Sanremo si può sempre fare, no? Dopotutto è un impegno ben diverso dalla direzione artistica (che ha già rifiutato una volta, alla vigilia dell'edizione 2020). Pensateci: per i suoi 40 anni in Rai, nel 75° Sanremo, a 20 dall'unica volta in cui Vasco è stato ospite in Riviera (2005, era Bonolis) - dopo aver declinato la direzione artistica proprio del primo Sanremo di Amedeus - Conti potrebbe riuscirci davvero (e no, non sono solo suggestioni. La possibilità è nell'aria). Con un colpo del genere, sarebbe facile far dimenticare il passato.