In occasione del ventesimo anniversario della tragica morte di Nicola Calipari, Fabio Fazio ospiterà a Che tempo che fa l’attore Claudio Santamaria, che interpreta il ruolo di Calipari nel film in uscita Il Nibbio, e Rosa Maria Villecco Calipari, vedova di Nicola. Il 4 marzo 2005, Nicola Calipari, capo del Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare), perdeva la vita in Iraq mentre cercava di portare in salvo la giornalista Giuliana Sgrena. Qui vi raccontiamo tutta la storia.
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L’inizio della carriera di Calipari
Subito dopo la laurea in giurisprudenza, Calipari decide di entrare nella Polizia di Stato, un settore dove aveva sempre sentito di poter dare il massimo al servizio della collettività. L'inizio della sua carriera lo porta a essere assegnato a diverse questure italiane, tra cui quelle di Genova, Cosenza e infine Roma. È proprio nella capitale che inizia a essere apprezzato per la sua professionalità nelle operazioni contro il traffico di armi e droga, ma anche per il suo impegno contro il crimine organizzato. Durante gli anni della sua carriera nella Polizia, Calipari si distingue per il suo approccio strategico e metodico, ma anche per la sua capacità di gestire situazioni ad alto rischio. La sua reputazione cresce, portandolo a essere scelto per incarichi sempre più rilevanti.
Il passaggio al Sismi
Nel 2002, dopo oltre vent'anni di servizio nella Polizia, Calipari viene scelto per entrare a far parte del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (Sismi), il servizio segreto militare italiano. Il passaggio rappresenta una svolta importante nella sua carriera, portandolo a occuparsi di operazioni internazionali in scenari di guerra e conflitto. La sua esperienza e la sua preparazione gli consentono di intraprendere missioni delicate, come quelle in Iraq, un Paese al tepo devastato dalla guerra e in preda al caos. Nel 2004, Calipari gioca un ruolo fondamentale nella liberazione di Simona Pari e Simona Torretta, due operatrici umanitarie italiane rapite in Iraq. La missione si risolve con successo, dimostrando le abilità di negoziatore e di operatore sul campo di Calipari. La sua esperienza nei teatri di guerra e il suo approccio deciso e umano gli valgono una considerazione crescente anche a livello internazionale.
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L’ultima missione in Iraq
Il momento più tragico della sua vita e della sua carriera arriva il 4 marzo 2005, quando Calipari, durante una missione di salvataggio della giornalista italiana Giuliana Sgrena, perde la vita in un incidente in cui sono coinvolte le forze armate statunitensi. Giuliana Sgrena, rapita da gruppi di soldati Iraq, era stata liberata grazie all'intervento delle forze italiane. Calipari, che aveva preso parte alle trattative per il suo rilascio, la stava accompagnando all'aeroporto di Baghdad per riportarla in Italia. Durante il tragitto, il convoglio in cui viaggiavano viene attaccato dalle forze statunitensi, che non riconoscono il veicolo come parte di una missione diplomatica. Calipari viene colpito a morte mentre tenta di proteggere la giornalista, mettendo a rischio la propria vita per la sicurezza di un altro. La sua morte è un colpo devastante per l'Italia, che perde uno dei suoi uomini più dediti alla causa della sicurezza e della diplomazia internazionale. La tragedia suscita un ampio dibattito politico e diplomatico e solleva interrogativi sulle dinamiche dell'intervento militare statunitense in Iraq.
Il film su di lui, Il Nibbio
Il sacrificio e la figura di Nicola Calipari sono ora al centro del film Il Nibbio, diretto da Alessandro Tonda (al cinema dal 6 marzo 2025). Il film è interpretato da Claudio Santamaria, che veste i panni del mediatore. La pellicola si concentra su uno degli episodi più drammatici della sua vita, ricostruendo gli eventi che hanno portato alla sua morte. Il Nibbio esplora il lato umano di Calipari, evidenziando la sua professionalità, il suo coraggio e il suo desiderio di servire il Paese, senza mai perdere la sua integrità. Il titolo del film fa riferimento al soprannome che Calipari aveva ricevuto per la sua agilità nelle operazioni sul campo e la sua prontezza d'intervento.
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