image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Chiara Valerio: “Prendevo dieci a scuola ma mia mamma non mi diceva brava”. Brava la mamma. Ecco perché i primi della classe rovinano la società (è l’invidia degli intellettuali spiegata da Nozick)

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

16 settembre 2024

Chiara Valerio: “Prendevo dieci a scuola ma mia mamma non mi diceva brava”. Brava la mamma. Ecco perché i primi della classe rovinano la società (è l’invidia degli intellettuali spiegata da Nozick)
Chiara Valerio a Tempo delle donne (evento del Corriere della Sera) racconta gli anni di scuola, tra voti alti e pochi complimenti da parte della mamma. Ecco perché la sua storia ci dice più di quello che sembra e sul perché sia diventata un’intellettuale così critica del sistema. Dall’invidia sociale alla teoria del filosofo Nozick: i primi della classe non capiscono il mondo in cui viviamo

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Cosa succede quando gli intellettuali escono dalle scuole? Quando passano dalla prima fila di banchi, che quasi sentono l’alito dell’insegnante che dice loro “bravi”, a una società che non ha nessuna sindrome di inferiorità nei confronti di chi è intelligente? Fuori il mondo è inospitale, per loro, soprattutto se non possono far valere i loro meriti, il nozionismo selvaggio, il dar di conto e soprattutto il dar di contro. Gli intellettuali non sempre sono critici, spesso sono criticoni. Spesso lo diventano, anche, per colpa di una frustrazione di base che è stata spiegata, venticinque anni fa, dal filosofo americano Robert Nozick (di cui la maggior parte dell’intellighenzia italiana non ha mai sentito parlare). Nozick scrisse un articolo che si intitolava così: Perché gli intellettuali si oppongono al capitalismo? Ora ci arriviamo. Chiara Valerio partecipa a un panel “Vivere per scrivere/scrivere per vivere” al Tempo delle donne (evento targato Corriere della Sera). Lo ha fatto alla fine del terzo quarto di un anno decisamente fortunato, basti pensare alla candidatura per il Premio Strega con Chi dice e chi tace (Sellerio, 2024). Valerio parla del suo rapporto con la scuola e dei suoi voti altissimi, a cui la mamma, tuttavia, non sembrava dare troppa attenzione. “A scuola, quando prendevo 10, mia mamma non mi diceva mai ‘brava’. Così andavo da lei e le chiedevo: ‘Mamma, perché non mi dici ‘brava’?’. E lei rispondeva: ‘Perché non sono paternalista’”. Perché la mamma non gli dice brava? È cattiva? È troppo dura? È indifferente? Forse l’ultima, forse era una lezione, vogliamo credere che Chiara Valerio abbia imparato da questa esperienza qualcosa che non sempre viene espresso in modo chiaro e diretto, ma che fa parte di una serie di premesse di base che permettono alla nostra società di funzionare anche senza vivere sotto una repubblica degli intellettuali, la mostruosità platonica tanto criticata da Popper (segnatevi anche questo nome). Ma sembra di no. In fondo Chiara Valerio potrebbe essere ascrivibile a quel pool di intellettuali che criticano sistematicamente il nostro sistema, tra patriarcato, colonialismo e, soprattutto, capitalismo. Il capitalismo è il minimo comune denominatore di tutti i criticoni dell’Occidente, da Raimo e Valerio, passando persino per gli intellettuali della nuova destra. Il capitalismo mette d’accordo tutti, fascisti e comunisti, mezzi mezzi (i rossobruni) e i mezzi bianchi (cioè i moderati). Tutti ce l’hanno con il libero mercato, ma la motivazione non è quella che credete.

20240916 140414246 7554
Robert Nozick
https://mowmag-store.myspreadshop.it/

E qui entra in gioco Nozick: “L’opposizione degli intellettuali parolieri al capitalismo è un fatto di rilevanza sociale. Essi plasmano le nostre idee e immagini della società; stabiliscono le alternative politiche che le burocrazie prendono in considerazione. Dai trattati agli slogan, ci danno le frasi per esprimerci. La loro opposizione è importante, soprattutto in una società che dipende sempre di più dalla formulazione esplicita e dalla diffusione delle informazioni”. Per questo vanno compresi i meccanismi nascosti dalla loro pratica. Sbracciano e parlano di sfruttamento (spesso dimostrando involontariamente, loro che pubblicano su La Stampa, Einaudi e vanno agli eventi del Corriere, di non essere sfruttati e quindi di parlare per sentito dire), fame nel mondo, alienazione e sbrodolano tutto il vocabolario di derivazione marxista, rimasticato da qualche postmoderno post-sbronza. Ma la motivazione è fin troppo umana e più semplice di quella che credete. “Gli intellettuali ritengono di essere le persone più preziose, quelle con il merito più alto, e che la società dovrebbe ricompensare le persone in base al loro valore e merito. Ma una società capitalista non soddisfa il principio di distribuzione ‘a ciascuno secondo il suo merito o valore’. A parte i doni, le eredità e le vincite al gioco d'azzardo che si verificano in una società libera, il mercato distribuisce a coloro che soddisfano le richieste percepite dal mercato degli altri, e quanto distribuisce dipende da quanto viene richiesto e da quanto è grande l'offerta alternativa. Gli imprenditori e i lavoratori senza successo non hanno lo stesso animus contro il sistema capitalista come gli intellettuali parolieri. Solo il senso di superiorità non riconosciuta, di diritto tradito, produce quell'animus”. Parafrasi: gli intellettuali non riescono proprio ad accettare l’idea di non essere indispensabili tanto quanto gli idraulici e i cuochi, i ristoratori e i brand di moda. Chiunque di questi fallisca sa perché ha fallito. Ma gli intellettuali, così intelligenti e preparati, non riescono a vedere dove sbagliano e puntano i piedi a terra. Decidono che serve rimproverare la società; non perché quest’ultima sia ingiusta, ma perché sarebbe stata ingiusta con loro. Si chiamano capricci, alcuni la chiamano teoria critica. Nelle scuole “venivano giudicati rispetto agli altri e ritenuti superiori. Venivano elogiati e premiati, i preferiti dell'insegnante. Come potevano non considerarsi superiori? Ogni giorno, sperimentavano differenze nella facilità con le idee, nella prontezza di spirito. Le scuole dicevano loro, e mostravano loro, che erano migliori”. Ma il mondo non funziona così. Non vincono i migliori, vince – in modo ben più democratico di quanto non credano – le migliori offerte in campo. Ecco che i dieci di Valerio a scuola spiegano più di mille libri e saggi. L’invidia sociale è il motore nascosto dietro ogni egemonia culturale, sia essa di destra e di sinistra (quest’ultima un tempo rappresentata da Murgia, oggi dalla sua ereda matematica). L’idea di Giuli di ristabilire un primato della cultura di destra è la frustrazione dei dieci e lode a scuola. La stessa di tutti gli Archimede Pitagorico di sinistra. Allora il consiglio è: meno Valerio/Giuli, più mamme di Valerio e casalinghe di Voghera.

Chiara Valerio
Chiara Valerio
https://mowmag.com/?nl=1

More

Chiara Valerio e la fine dell’amichettismo? Salva il Premio Strega (con supercazzola sulle donne) ma fa fuori la schwa di Michela Murgia (con cui rivela di aver litigato prima che morisse). E sui festival letterari…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

I panni sporchi...

Chiara Valerio e la fine dell’amichettismo? Salva il Premio Strega (con supercazzola sulle donne) ma fa fuori la schwa di Michela Murgia (con cui rivela di aver litigato prima che morisse). E sui festival letterari…

Un anno dalla morte di Michela Murgia. E c’è chi l’ha già fatta santa

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Nuovi culti

Un anno dalla morte di Michela Murgia. E c’è chi l’ha già fatta santa

Chiara Valerio spiega il caso Imane Khelif. Il problema? Non si capisce un caz*o (se non che attacca il governo Meloni). Ma come (e cosa) scrive una candidata al Premio Strega?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Supercazzole

Chiara Valerio spiega il caso Imane Khelif. Il problema? Non si capisce un caz*o (se non che attacca il governo Meloni). Ma come (e cosa) scrive una candidata al Premio Strega?

Tag

  • Attualità
  • Cultura
  • Letteratura
  • Libri
  • Opinioni

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo ascoltato in anteprima Ranch di Salmo: essere invecchiati è crudele ma averlo fatto così è un lusso. La recensione di MOW traccia per traccia

    di Cosimo Curatola

    Abbiamo ascoltato in anteprima Ranch di Salmo: essere invecchiati è crudele ma averlo fatto così è un lusso. La recensione di MOW traccia per traccia

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Hype, ma in che senso Ernia sarà in una serie tv Rai sul rap? Ecco tutto quello che sappiamo

di Ilaria Ferretti

Hype, ma in che senso Ernia sarà in una serie tv Rai sul rap? Ecco tutto quello che sappiamo
Next Next

Hype, ma in che senso Ernia sarà in una serie tv Rai sul rap?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy