Il cinema è in crisi, non funziona niente, che senso ha fare film in Italia. Questa e altre storie si ripetono da anni. Eppure, pur riconoscendo i tanti problemi del settore (perché ci sono), i numeri delle sale cinematografiche non sono affatto sconfortanti. Anzi. Certo non si avvicinano alla Francia ma non dispiacciono affatto (presenze italiane al box office a giugno 2025 sono state 4.486.829, mentre in Francia, secondo le stime del CNC, riportate da Boxoffice, sono stati registrati 10,85 milioni di ingressi). Ma a essere davvero sorprendenti per il Belpaese sono i dati di marzo di quest'anno. Secondo il report mensile di Cinetel, marzo 2025 ha registrato incassi pari a 41.186.986 euro e 5.855.384 spettatori, in linea con quelli dell’anno precedente ma in netta crescita rispetto a marzo 2023: +31,9% di incassi e +28,3% di presenze. Il film del mese? Follemente di Paolo Genovese. Il confronto resta più duro con i dati pre-Covid: rispetto al 2019 si registra un calo del 12,8% sugli incassi e del 21,5% sulle presenze. Ma, guardiamoci in faccia: non va affatto male. La vera questione è capire quali film hanno attirato così tanto pubblico, e perché solo pochi titoli riescano a farlo. In generale, i livelli pre-pandemia sono ancora lontani. Nel primo semestre del 2025 (1° gennaio–30 giugno) gli incassi sono stati pari a circa 241,5 milioni di euro, con 34,1 milioni di presenze: +2,9% e +2,1% rispetto al 2024, ma –22% e –29% se confrontati al 2019. Il gap c’è, senza dubbio, ma uno spiraglio esiste. E appare luminoso. Anche perché un dato fa riflettere: al cinema, oggi, comandano i giovani.

Gli spettatori tra i 20 e i 35 anni stanno diventando il nuovo motore delle sale, sostituendo progressivamente il pubblico più anziano. Lo scrive Carlotta Sisti su Elle Magazine. Film come Parthenope di Paolo Sorrentino (7 milioni di euro, il 41% da under 34) e Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre (3,1 milioni, il 20% da giovanini) mostrano come persino il cinema d’autore sappia intercettare i ragazzi, la Gen Z, spesso grazie a strategie di comunicazione mirate e a un uso efficace della promozione digitale. Passando al lato produzione, il sesto rapporto APA (15 ottobre 2024) segnala che nel 2023 la produzione audiovisiva ha superato i 2 miliardi di euro, quasi raddoppiando rispetto al 2017. In crescita i film per sala (+21%), i contenuti VoD (+16%) e gli eventi TV (+8%). Complessivamente, il comparto audiovisivo avrebbe generato oltre 12 miliardi di euro di ricavi. Sul fronte internazionale, iniziative come Italians Doc It Better al MIA promuovono l’export e favoriscono accordi di distribuzione all’estero. Intanto Rai Cinema continua a investire con decisione (e i prodotti di qualità ci sono, come vi abbiamo sempre detto, anche su RaiPlay). Insomma: le criticità restano, ma le iniziative appaiono, i numeri sono in risalita e i trend vanno nella direzione giusta. Più che piangere sulla crisi, forse è il momento di agire e confidare nel futuro.

