Come lotta Antonio Ricci. Alla fine, Striscia la Notizia torna: a gennaio, su Canale 5, in prima serata. Lo annuncia Mediaset via comunicato stampa, mettendo fine a mesi di rimandi, supposizioni, “si dice che” mai confermati o smentiti dai diretti interessati. Antonio Ricci infatti, solitamente molto solerte nel puntualizzare, precisare, rimandare le accuse al mittente quando viene tirato in ballo il suo programma, ha taciuto per mesi. L'ufficio stampa si era trincerato dietro una dichiarazione tanto semplice quanto enigmatica: “suspence calcolata”, ci avevano risposto. Cioè, di fatto, nessuna risposta in merito.
Nel frattempo, il programma è stato rimandato: la ripartenza a settembre era sfumata subito, mentre nell'aria aleggiava un “novembre” di belle speranze. Tutto mentre La Ruota della Fortuna di Gerry Scotti, giorno dopo giorno, macinava ascolti ed erodeva l'orario d'inizio della prima serata: per la gioia di Publitalia; molto meno per quella dei pacchi di Stefano De Martino e per quei telespettatori che vorrebbero vedere pure il programma successivo, magari a un'ora decente. E tutto mentre, non lo dimentichiamo, la squadra di lavoro di Striscia rimaneva ferma ad aspettare per mesi, appesa all'ipotesi di un nuovo inizio che però, chissà, quando si sarebbe concretizzato. Del resto, un promo era comparso: si invitava il pubblico a mandare le proprie segnalazioni al Gabibbo per la nuova edizione. Già, ma quando? Persino Enzo Iacchetti aveva detto di non saperne niente.
Si arriva così al 27 novembre, al comunicato che annuncia Striscia la Notizia a gennaio 2026, ma in prima serata: cinque puntate in totale, condotte dagli storici Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. E tutto qua, perché altro non ci è dato sapere: né il giorno di programmazione, né eventuali novità. Anzi: si ricorda il 37esimo anno di messa in onda, e che autori e produzione sono già all'opera per un'edizione che manterrà “i codici e quello stile inconfondibile che hanno fatto di Striscia la Notizia uno dei programmi più longevi e più amati della tv italiana”. Si specifica inoltre che questa “importante evoluzione in prime time” è stata voluta “in sintonia da Mediaset e Antonio Ricci”, quasi a mettere un punto tutto ciò che è stato raccontato nei mesi scorsi. Le voci su un Pier Silvio Berlusconi che temporeggiava nel fare la famosa telefonata a Ricci, di Publitalia che non voleva Striscia; di un altro collega di Ricci fermamente contrario all'approdo di Striscia su Italia Uno. Ma come lotta Antonio Ricci, appunto. Tanto che la nuova collocazione diventa “evoluzione in prime time”.
Eppure si dà il caso che a Canale 5, nella fascia dell'access prime time, staziona un game show che nonostante venga spremuto in ogni modo possibile, segna numeri impensabili fino a qualche mese fa. Se i telespettatori si stancheranno, non è ancora quel momento. Perciò nessuno vorrebbe rinunciare ai soldoni che sta fruttando la vendita degli spazi pubblicitari all'interno della Ruota; specie considerando che nella passata stagione Striscia era arrivata ad essere più che doppiata dai pacchi. Eccola qua l' “evoluzione” allora: via obbligata, più che altro, per tentare di risollevare il programma.
Qui però sorge un dubbio. Pensiamo alle caratteristiche di Striscia: l'approccio provocatorio degli inviati che si presentano sotto casa del millantantore (o presunto tale), la missione annunciata di smascherare le magagne, i toni che attingono all'umorismo mentre nei fatti stanno tentando la via della controinformazione; ecco, ora ripuliamo tutto ciò da maschere, bassotti, tapiri e stura-lavandini in testa e cosa rimane? Ma queste sono Le Iene! Però Le Iene in prima serata ci sono già, dunque le vie sono due: o Striscia porterà servizi dai contenuti fortissimi che la distinguano, oppure punterà ancora di più su tapiri e sul lato parodistico per ri-affermarsi dopo mesi di assenza. Un'ipotesi questa, che difficilmente è sostenibile per un'intera prima serata.
Noi di MOW lo avevamo scritto: la ripartenza di novembre non era credibile, mentre lo sarebbe stata a gennaio oppure, unico slot rimasto, marzo. Tuttavia il Festival di Sanremo a febbraio è stato sempre linfa per il bancone di Ricci, per cui non è da escludere che vedremo gli inviati aggirarsi nella città ligure per nutrire il “tg satirico” di Canale 5. La missione è tutt'altro che semplice: portare Striscia in tv senza snaturarne l'identità, ma apportando quei cambiamenti che la rendano un prodotto da prima serata. Un prodotto competitivo tra l'altro, data la flebile fiammella di vita che alita in questo ritorno televisivo. A margine: l'ultima volta che Antonio Ricci lo ricordiamo in prima serata, risale al 2014. Il programma era Giass, condotto da Luca e Paolo: fu un bagno di sangue di ascolti (9,58% di share medio), spostamento dalla domenica al martedì e chiusura anticipata. Totale puntate trasmesse, ironia della sorte, cinque.